L'INTEPRETAZIONE CINEMATOGRAFICA



Gian Maria Volonté è stato uno dei più grandi attori del cinema italiano. Si impossessava completamente del personaggio, interpretandone con efficacia non solo i tratti psicologici, ma anche l’estrazione sociale e la provenienza regionale. La forza della sua presenza scenica era in grado di calamitare l’insieme delle risorse filmiche, tanto che diverse opere non sono immaginabili senza la sua interpretazione. I film cui ha partecipato sono un esempio di come la recitazione possa costituire un apporto di valore tale da condizionare l’intera realizzazione cinematografica. In due film italiani diretti da Elio Petri, "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto" (1970) e "La classe operaia va in paradiso" (1971), Volonté ha interpretato con efficacia personaggi diversi da ogni punto di vista: nel primo un commissario di origine meridionale tutto legge e ordine e nel secondo un rozzo operaio del Nord impegnato in una faticosa presa di coscienza.


"A qualcuno piace caldo" ("Some Like It Hot", r. di Billy Wilder, 1959, USA) è pieno delle tipiche situazioni in cui la fisicità di una diva deve essere messa in evidenza attraverso vari strumenti linguistici. Commento alla sequenza a pag.234.


Nella sequenza climax di "lI buono, il brutto e il cattivo" (r. di Sergio Leone, 1966, IT) i protagonisti si confrontano in un triello la cui durata, dal suo inizio fino all’esito finale, è di quasi 5 minuti. LCommento alla sequenza a pag.234.