I RACCORDI DI MONTAGGIO


Il raccordo di continuità

In questa sequenza di "Bread and Roses" (r. di Ken Loach, 2000, UK, Germania, Spagna) si assiste alla protesta degli addetti alle pulizie che finisce con l'arresto di alcuni. La scena successiva, legata dunque da un raccordo di continuità, mostra gli stessi contestatori dentro alla centrale di polizia.



Il raccordo di passaggio

In "Lezioni di piano" ("The Piano", r. di Jane Campion, 1993, NZ-AU-FR) la sequenza in cui Ada e sua figlia suonano il piano per la prima volta da molto tempo si chiude con un’inquadratura larga. La sequenza successiva si apre (raccordo di passaggio) con l’inquadratura del lento arrivo del marito nella baracca dove le due si rifugiano. Il raccordo anticipa che il tema della sequenza sarà l’atteggiamento che lui assumerà riguardo al desiderio della moglie di suonare.



Il raccordo di risposta

Nell'inquadratura in cui Danny entra nella stanza 237 in soggettiva, il bambino chiama la madre. Il raccordo (di risposta) è su una inquadratura che mostra che la madre è da tutt'altra parte.  La tensione aumenta proprio perché il raccordo interrompe l'azione (non si vede chi c'è nella stanza) passando ad una "risposta" inquietante. Da da "Shining" ("The Shining", r. di Stanley Kubrick, 1980, USA, UK).



Il raccordo per contrasto

All'inizio della clip tratta da "Shining" ("The Shining", r. di Stanley Kubrick, 1980, USA, UK) Jack sta spiegando a Wendy quanto lui si trovi bene in quel luogo. La scena si raccorda con l'inquadratura del foglio bianco inserito nella macchina da scrivere, simbolo della frustrazione di Jack, creando un contrasto con le sue precedenti affermazioni. Per sottolineare che qualcosa non funziona in ciò che ha detto, un suono rafforza il raccordo. 



Il raccordo per similitudine

L’esempio servirà a chiarire ulteriormente le differenze tra attacchi, raccordi e schemi di montaggio. In "Lawrence d’Arabia" ("Lawrence of Arabia", r. di David Lean, 1962, UK) il protagonista ascolta il suo superiore, che gli illustra la missione che dovrà intraprendere nel deserto, “una fornace bruciante e infuocata”. In segno di sfida Lawrence spegne la fiammella. A quel punto vi è il raccordo a stacco con l’immagine di un’alba infuocata, il quale può essere definito sia di risposta, dato che stabilisce un nesso tra il gesto di Lawrence e il paesaggio in cui si viene a trovare, sia per similitudine, poiché vi è una continuità di tema: il calore. Il raccordo serve non a nascondere delle discontinuità, come accade con gli attacchi, ma a evidenziarle: Lawrence si trova in Arabia e sono passati diversi giorni. L’immagine dell’alba si dissolve poi in quella del deserto per rafforzare l’equazione deserto-fornace. Un attacco sull’asse mette in evidenza Lawrence e la guida beduina. Le inquadrature successive obbediscono a uno schema descrittivo che unisce inquadrature del nuovo ambiente legate da attacchi di direzione dei due mentre si muovono. Con una lunga inquadratura i personaggi si allontanano: uno schema a chiusura larga che annuncia al pubblico la fine della sequenza e l’arrivo di un’ellissi. Il raccordo di continuità lega l’inquadratura in pieno sole a quella dei due accampati nella notte, ma è coperto da una dissolvenza incrociata per rendere più sfumato il passaggio.


Il raccordo formale

Nel surrealista  "Un chien andalou" (r. di Luis Buñuel, 1929, Fr.) le prime immagini del film riprendono lo stesso Buñuel che affila un rasoio. Esce sul balcone ed osserva la luna. Per analogia subito dopo viene mostrato un occhio, quindi una nuvola che "fende" la luna, così come (analogia formale) il rasoio taglia l'occhio. 



Il raccordo concettuale

Il raccordo concettuale unisce due inquadrature completamente diverse sul piano formale e di contenuto, ma che, giustapposte, sono in grado di generare un significato non deducibile dalla lettura delle singole immagini. Come in questa scena di "Ottobre" ("Oktjabr", r. di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn, 1928, URSS) in cui di paragona la vanità di Kerensky ad un pavone.



Il raccordo per metamorfosi

Due sequenze che si svolgono in tempi diversi (come minimo un giorno diegetico) di "Cantando sotto la pioggia" ("Singin' in the Rain", r. di Stanley Donen e Gene Kelly, 1952, USA) sono legate da un raccordo per metamorfosi: le immagini che mostrano il personaggio recitare passano dal colore al bianco e nero, con ciò segnando il passaggio dal momento in cui il personaggio recita a quello in cui la stessa immagine si rivela un giornaliero esaminato dal produttore.



Lo smash cut

In "Alien" (r. di Ridley Scott, 1979, USA, UK). Dopo un montaggio dal ritmo frenetico, nel momento in cui Kane viene aggredito da Alien, segue tramite uno smash cut il repentino passaggio ad una lunga inquadratura ambientale esterna, apparentemente del tutto opposta, come tono, a quelle precedenti. 



Raccordi come attacchi

In "Intrigo internazionale" ("North by NorthWest", r. di Alfred Hitchcock, 1959, USA) il prefinale si lega alla scena finale con un brusco sovvertimento di tono e un raccordo trattato come un attacco sul movimento.



Il sound bridge

All'inizio della sequenza de "Il grande Lebowski" ("The Big Lebowski", regia di Joel Coen, 1998, USA) il passaggio dalla scena dell'aggressione a quella del sogno si ha attraverso un raccordo detto sound bridge: il pugno che colpisce Lebowski è una "rincorsa sonora" che comincia in una inquadratura e si conclude con il botto all'inizio dell'altra.