GLI ANNI '60-'70


L'inquietudine di fine anni '50


Alla fine degli anni '50 crebbe una certa inquietudine sociale. L'economia stava rafforzandosi in ogni parte del mondo. In Italia si parlava addirittura di boom economico. La crescita si scontrava però con una egemonia politico-culturale molto conservatrice che le nuove generazioni facevano fatica ad accettare. Le famiglie erano chiuse e patriarcali, vigeva una morale sessuale repressiva, i giovani avevano poca possibilità di decidere il proprio avvenire. L'insoddisfazione prese la forma di un ribellismo dei comportamenti quotidiani che trovò la sua espressione a livello di cultura popolare. Il fenomeno del rock and roll e di Elvis Presley nella seconda metà degli anni '50, ad esempio, sono significativi al riguardo. Alla fine degli anni '50 si costituirono anche i Beatles, sebbene non riscossero immediato successo. Nella seconda metà degli anni '50 si sviluppò anche il movimento di rivendicazione dei diritti civili il cui esponente più conosciuto era Martin Luther King.




Anche se in Europa e negli USA si poteva parlare solo di inquietudine sociale, nel resto del mondo accadevano rivolgimenti epocali. Dopo la seconda guerra mondiale la forza delle potenze europee, che da sempre dominavano sul mondo, si indebolì e le popolazioni sottomesse delle loro colonie intrapresero lotte e rivoluzioni che costrinsero alla ritirata Francia, Regno Unito ed altri Paesi europei. Nel 1947 dopo una lunga lotta guidata da Gandhi l'India arrivò all'indipendenza dal Regno Unito. Nel 1949 con una rivoluzione condotta dal Partito Comunista Cinese diretto da Mao Zedong la Cina si rese autonoma da influenze degli altri Paesi, dando vita ad una serie di riforme economiche. Nel 1959 trionfava la rivoluzione sociale a Cuba, diretta da Fidel Castro e Che Guevara. Alla fine degli anni '50 era in pieno sviluppo anche la guerra di liberazione dell'Algeria dal dominio francese. 


Trailer del film Gandhi, r. di R. Attenboroughs, 1982, India, Regno Unito.

Documentario della serie Correva l'anno su Mao Zedong e la rivoluzione cinese.


Clip dal film La battaglia di Algeri, r. di G. Pontecorvo, 1966, Italia.

Trailer del film Che, r. di S. Soderbergh, 2008, Francia, Spagna, USA.



The Civil Rights Movement in the USA (inglese)


The Civil Rights Movement.

Rosa Parks and the Montgomery bus boycott Martin Luther King “I have a dream” speech.

Film (students have chosen one film among this list):
“Green Book” (Peter Farrelly, 2018)

“Hidden figures” (Theodore Melfi, 2017)

“Selma” (Ava DuVernay, 2015)

“The Help” (Tate Taylor, 2012)

“The long walk home” (Richard Pearce, 1990)


La nascita dell'Unione Europea


Gli stati europei, per la prima volta da secoli, si ritrovarono in un mondo dominato non da loro ma da nuove potenze consolidate o emergenti: USA, URSS, Cina, India, Giappone... che non erano in grado di affrontare da sole sul piano economico ed eventualmente militare. Per questo furono spinte ad intraprendere un lento processo di unificazione, in grado in prospettiva di creare un "superstato" europeo che potesse tener testa alle altre potenze mondiali. Questo processo però per ora non ha coinvolto il cinema e la televisione. Per questo la distribuzione cinematografica è in pratica in mano agli USA e le produzioni rimangono di carattere nazionale, quindi non in grado di imporsi sui mercati mondiali. Lo stesso dicasi per le televisioni.


Il cinema all'inizio degli anni '60


Il cinema divenne specchio delle inquietudini che agitavano l'Occidente (Europa e USA) ed anche il resto del mondo. In ogni Paese sorsero movimenti di giovani autori che si proponevano di offrire uno sguardo nuovo sulla realtà, fuori dal dominio di Hollywood, e di rinnovare il linguaggio. Si era formato un pubblico, consistente anche se non di massa, che poteva sostenere una tale proposta. Il cinema di Hollywood infatti stava attraversando la sua prima grande crisi. Negli anni '50 il pubblico cominciò ad allontanarsi dalle sale cinematografiche. In parte perché la televisione si stava diffondendo in tutte le case e in parte perché molti giovani si erano stancati della produzione di Hollywood, molto standardizzata, conservatrice, oppressa da un codice morale ed una censura asfissiante che bandiva dal cinema la rappresentazione della vita dei giovani, negava l'esistenza delle minoranze etniche, teneva i personaggi femminili in un ruolo subalterno, offriva solo trame ripetitive. 

Il primo movimento di rinnovamento cinematografico ebbe luogo nel Regno Unito e venne chiamato Free Cinema. Metteva in scena personaggi della classe operaia, vita e ambienti quotidiani, un atteggiamento arrabbiato verso il sistema e le sue autorità.

Sabato sera, domenica mattina (Saturday Night and Sunday Morning, r. di K. Reisz, 1960, Regno Unito.

Gioventù, amore e rabbia (The Loneliness of the Long Distance Runner, r. di Tony Richardson, 1962, UK)



Il movimento che ebbe però più importanza, per la radicalità delle sue innovazioni linguistiche, fu la Nouvelle Vague francese. Sulla Nouvelle Vague ha tenuto una lezione il prof. Mimmo Gianneri, di seguito le sue slide, quindi gli appunti presi dall'educatrice Debora Sanzone.

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La Nouvelle Vague
Slideshow a cura di Mimmo Gianneri.
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Appunti sul contesto storico di fine anni '50 e la Nouvelle Vague.
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 I quattrocento colpi (Les Quatre Cents Coups, r. di François Truffaut, 1959, Francia).


Fino all'ultimo respiro (À bout de souffle, r. di Jean-Luc Godard, 1960, Francia)


In Italia una nuova generazione di cineasti nati negli anni Trenta debuttò negli anni Sessanta sotto l'influenza tematica e stilistica della nouvelle vague francese, ponendosi in sintonia con i gusti di quei giovani che andavano radicalizzandosi e che daranno vita al '68. Molto spesso nei film di questi registi le tematiche sentimentali, sessuali, relazionali, generazionali, travalicavano quelle più classicamente politiche, anche se la critica di alcune istituzioni, soprattuo la famiglia, era molto radicale. Su questa pagina si trova una sintesi del periodo.  



La rivoluzione giovanile degli anni '60


L'inquietudine di fine anni '50 e inizio anni '60 lentamente si politicizzò nel corso degli anni successivi. I giovani cioè non si limitavano a evadere individualmente le regole del mondo adulto, ma cominciavano a mettere in discussione il sistema politico ed economico nel suo complesso. Vi furono vari fattori che favorirono questa politicizzazione di massa. Negli USA la più importante fu la lotta contro la guerra del Vietnam . In effetti la prima ondata di proteste accadde proprio negli Stati Uniti nei primi anni '60. Gli studenti di una serie di università presero iniziative sino ad allora mai viste come l'occupazione degli atenei, manifestazioni non autorizzate, ecc. Spesso questi movimenti erano duramente repressi dalla polizia, il che portò ad una ulteriore radicalizzazione dei giovani.

Clip da Fragole e sangue (The Strawberry Statement, r. di S. Hagmann, 1970, USA).

Trailer di America America dove vai? (Medium Cool, r. di H. Wexler, 1969, USA).


Ben presto i giovani cominciarono a praticare anche nella vita quotidiana i cambiamenti che speravano di realizzare nella società. Ad esempio vestendosi in maniera che allora sembrava provocatoria (minigonne, capelli lunghi per i maschi, ecc.), valorizzando i viaggi, la vita comunitaria, le droghe psichedeliche, i concerti, ecc.  In ogni famiglia si consumava la lotta di figli che non "obbedivano" più e in maniera plateale contestavano il dominio delle figure adulte. Nacquero anche movimenti che puntavano al cambiamento di stile di vita, più che alle rivoluzioni: gli hippies, ad esempio. 

Trailer di Easy Rider (r. di D. Hopper, 1969, USA).

Woodstock (r. di M. Wadleigh, 1970, USA).


La rivolta giovanile innescò quella di altri settori sociali: i neri (Pantere nere, Malcom X...), le donne (nacque il femminismo), gli omosessuali, i lavoratori.

Il film Malcom X (r. di S. Lee, 1992, USA) racconta la storia del dirigente politico che ispirò la nascita delle Pantere nere e che venne ucciso nel 1965.

Il film We Want Sex (r. di N. Cole, 2010, Regno Unito) racconta la storia di uno sciopero di operaie nella Londra del 1969.


In Europa la contestazione arrivò più tardi e scoppiò nel '68. In Italia prese una forma particolarmente decisa e duratura. Fu il paese dove la lotta degli studenti si saldò più fortemente a quella degli operai. Nel decennio che seguì, innumerevoli scioperi e manifestazioni portarono alla conquista di molti diritti: scuola e università gratuite, accesso libero all'università anche per i diplomati di istituti tecnici e professionali, sanità gratuita per tutti, lo Statuto dei Lavoratori che impediva licenziamenti indiscriminati, parità legale tra uomo e donna, diritto al divorzio, diritto all'aborto, ecc.


Il cinema degli anni '60-'70


L'enorme quantità di giovani che si erano politicizzati formarono un nuovo pubblico di massa che chiedeva un nuovo cinema. Sia negli USA che in Europa la censura e l'autocensura che per decenni avevano limitato il cinema nelle sue possibilità espressive furono travolti. Non ci fu alcun tema che potesse essere escluso da un film. I film non erano più concepiti per far passare un'ora e mezza "senza pensare". Al contrario affrontavano la realtà sociale e rivoluzionavano il linguaggio con cui sino a quel momento si era espresso. 

Negli USA all'inizio degli anni '60 una serie di autori indipendenti diedero vita a film fortemente sperimentali: era il New American Cinema. Questa esperienza rimase però piuttosto di nicchia. Verso la fine degli anni '60 debuttarono una serie di autori che puntavano al rinnovamento del cinema, ma anche al successo di pubblico. Il trionfo di film quali Il laureato (The Graduate, r. di Mike Nichols, 1967) e Bonnie and Clyde (Gangster Story, r. di Arthur Penn, 1967) convinsero definitivamente gli Studios a finanziare film innovativi sul piano formale e contenutistico, diretti al pubblico giovane e contestatario. Nasceva la New Hollywood. Su questa pagina c'è una sintesi della tematica.


In Italia una serie di registi rispose ai gusti e agli interessi delle nuove generazioni realizzando film ispirati all'attualità politica e che, approfittando di un certo rilassamento della censura, presero apertamente posizione su problematiche prima ignorate. Per la prima volta il cinema denunciò il fenomeno mafioso, la speculazione edilizia, la corruzione politica, rivisitando anche episodi della storia italiana in chiave estremamente critica. Lo stile di questi film fondeva un ritmo ispirato alla tradizione statunitense con modalità di tipo documentaristico.  Su questa pagina c'è una sintesi della tematica.



La fine del periodo '60-'70


Il periodo storico degli anni '60-'70 si chiuse con l'acquisizione di una serie di conquiste sociali (che saranno rimesse in discussione negli anni successivi), ma che non bastavano ai giovani che speravano di cambiare la società in modo molto più radicale. Una certa stanchezza, la delusione, la rivincita e il rafforzamento di chi non voleva il cambiamento portarono alla fine degli anni '70 ad un nuovo periodo di conservazione che durò per tutti gli anni '80. I giovani degli anni '80 erano molto più propensi a divertirsi oppure a preoccuparsi del proprio destino individuale più che a quello collettivo. In Italia l'epilogo fu drammatico. Settori deviati dello Stato insieme a gruppi neofascisti inaugurarono alla fine degli anni '60 con la strage di Piazza Fontana e fino al 1980 con la strage della stazione di Bologna una strategia della tensione di tipo terroristico che puntava a stimolare nell'opinione pubblica il desiderio di ordine e la fine del "caos". Successivamente alcune frange minoritarie dei movimenti di opposizione si convinsero che le manifestazioni e le proteste non servissero più e cominciarono a usare le armi (ad esempio le Brigate Rosse). Questi fenomeni violenti contribuirono molto a fiaccare la voglia di cambiamento della popolazione.

La fine del periodo di forte mobilitazione giovanile ebbe un effetto immediato sul cinema. I film tornarono ad un linguaggio classico, Hollywood ricominciò a regnare sul mondo, i film adottarono nuovamente il lieto fine e smisero di trattare temi scomodi. Su questa pagina una sintesi del cinema statunitense degli anni '80.