LA NARRAZIONE CINETELEVISIVA


Gli aspetti fondantentali della drammaturgia cinematografica sono: i materiali narrativi, la configurazione e la composizione. Se ne occupano gli sceneggiatori e la sceneggiatura è il documento conclusivo di questa fase di lavorazione che precede la realizzazione vera e propria.


I materiali narrativi

I materiali narrativi sono gli elementi di base che sostengono un racconto e sono costituiti da: eventipersonaggi e ambientazione.

Gli eventi, che nel loro insieme costituiscono la storia, sono i fatti che accadono lungo l’arco della narrazione.

personaggi sono coloro che provocano o subiscono quegli eventi.

L’ambientazione è il luogo e il tempo dove gli eventi si svolgono.

Al fondo però di questi elementi vi è, sul piano narrativo, un nucleo intimo del film che sintetizza le scelte fondamentali riguardo agli eventi ed ai personaggi: lo story concept. Lo story concept comprende la dinamica essenziale degli eventi e la funzione svolta dai personaggi principali. 



La configurazione

La configurazione costituisce l’insieme delle operazioni di modellazione che il materiale narrativo ancora grezzo (storiapersonaggi e ambientazione) subisce per renderlo unitario e coerente prima della sua articolazione in sequenze. 

Il materiale narrativo, costituito da storia e personaggi, è come un gruppo di ospiti che interagiscono tra loro all’interno di una casa (l’ambientazione): la configurazione stabilisce da che punto di vista si osserva ciò che accade nella casa (è quello esterno di chi guarda dalle finestre? Oppure coincide con lo sguardo di un personaggio?), se tra le persone presenti c’è un’atmosfera allegra o triste (il tono) e se quel che vi accade è molto o poco (densità narrativa). 



La composizione

La composizione consiste nella dislocazione del materiale narrativo, conformemente alle scelte di configurazione, lungo tutto l’arco del film. I procedimenti che sovrintendono alla composizione sono:

la strutturazione (il racconto cinetelevisivo viene scandito in scene e sequenze, che si svolgono in precisi luoghi e tempi, secondo un certo ordine e raggruppandosi secondo determinati criteri; solo così si può assicurare l'intima unitarietà del racconto, in modo che il pubblico lo fruisca con una impressione di continuità);

l'esposizione (la storia è sottoposta ad uno sviluppo che precisa ed articola gli eventi, ne sopprime o riduce altri, e infine li propone in un determinato ordine); 

la tessitura (i personaggi nel loro incontro/scontro con la storia producono una serie di reazioni, di interazioni, di dialoghi... il che dà vita a varie linee narrative che si intrecciano continuamente tra loro);

la progressione (il tono, la densità e il punto di vista influiscono direttamente sulla capacità del racconto di interessare il pubblico, guidarlo verso il finale e dargli la sensazione di un tutto unitario). 



Materiali narrativi, configurazione e composizione sono tra loro strettamente interdipendenti: gli sceneggiatori nel loro lavoro non li trattano in maniera separata, ma li gestiscono con lo stesso spirito con cui un compositore scrive le parti degli strumenti che daranno vita ad un'unica sinfonia. Separarli ha più che altro un fine analitico: è utile per scoprire a ritroso i meccanismi della costruzione del racconto.


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La narratologia in letteratura: la storia e gli eventi, di Claudio Visentin.



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