Il macrogenere COMICO


Il macrogenere comico (ing: comedy film) comprende quei film che hanno come finalità principale suscitare risate o come minimo il sorriso. Esistono vari generi di film comici, molto caratterizzati dall’epoca e dal Paese di produzione. Più spesso però i film comici sono raggruppabili in filoni caratterizzati dagli attori che li animano. Più di altri generi, quello comico si basa sulle caratteristiche ricorrenti del personaggio che singoli attori o coppie di attori interpretano e le cui movenze, mimica, tipologia delle battute si ripetono di film in film incontrando le aspettative del pubblico.


Charlie Chaplin ha dato vita ad un personaggio, il Vagabondo (chiamato Charlot in una parte d'Europa), che ha guadagnato enorme popolarità nel periodo del cinema muto e anche oltre. Chaplin era autore, oltre che interprete dei suoi film. Nei suoi film il tono Comico era spesso alternato a quello drammatico. "Il monello" ("The Kid, 1921) e "Tempi moderni" ("Modern Times", 1936).


Parte della comicità dei personaggi interpretati da Buster Keaton negli anni Venti scaturiva dal loro scontro con la realtà fisica, dal quale usciva sempre incolume grazie a fortuna e incredibili acrobazie. "Il cameraman" ("The Cameraman", r. di Edward Sedgwick, 1928) e "Come vinsi la guerra" ("The General", r. di Buster Keaton e Clyde Bruckman, 1927).

Lo statunitense Harold Lloyd interpretò negli anni Venti il personaggio di un giovanotto ottimista e pieno di iniziativa, sempre alla ricerca di successo, spesso nei guai ma con grandi risorse per uscirne. "A rotta di collo" ("Speedy", r. di Ted Wilde, 1928).

Stanlio e Ollio interpretarono tra gli anni Venti e Quaranta una coppia di personaggi, amici inseparabili, coinvolti loro malgrado in disavventure da cui uscivano spesso con soluzioni surreali. "Gli allegri eroi" ("Bonnie Scotland", r. di James W. Horne, 1935).


I fratelli Marx furono un gruppo composto da cinque fratelli che dettero vita ad una comicità anarcoide e surreale fondata in gran parte sulle battute e i giochi di parole. "La guerra lampo dei Fratelli Marx" ("Duck Soup", r. di Leo McCarey, 1933).

Jerry Lewis diresse tra gli anni Cinquanta e Sessanta film dove interpretava un personaggio picchiatello che però metteva in evidenza alcune caratteristiche della società statunitense. "Le folli notti del dottor Jerryll" ("The Nutty Professor", 1963).


Il francese Jacques Tati diresse una serie di film tra gli anni Quaranta e Settanta dove interpretava un personaggio che, senza l'utilizzo dei dialoghi, e con comportamenti al limite del surreale ironizzava sulla società dell'epoca. "Playtime" (1967).

Antonio De Curtis, in arte Totò, interpretò quasi cento film dagli anni Trenta agli anni Sessanta. È considerato l'attore comico più dotato e popolare nella storia del cinema italiano. "Siamo uomini o caporali" (r. di Camillo Mastrocinque, 1955).



Il macrogenere comico ha raccolto comunque numerosi generi e filoni. In Italia: la commedia all'italiana, i filoni attoriali, i cinepanettoni. Nel mondo anglosassone: la slapstick comedy, la parodia, la black comedy. Molte commedie romantiche statunitensi sono film a metà strada con il Comico. Specificatamente prodotte per la TV sono la situation comedy.