GET OUT


Analisi formale di alcune scene


Di seguito non un'analisi del film "Get Out" (r. di Jordan Peele, 2017, USA), ma una guida per ritrovare all'interno del film alcuni concetti chiave espressi in questo sito e nel libro di testo.


La scena di ESORDIO è ripresa con un LONG TAKE (non un piano sequenza, perché vi è una seconda inquadratura, quella finale, a completare la sequenza). Per rendere l'idea di un personaggio progressivamente "circondato", in trappola, vengono realizzate due CARRELLATE CIRCOLARI. La MUSICA DIEGETICA che esce dall'auto svolge una funzione CONTRAPPUNTISTICA, perché è allegra in un contesto thriller. Lo sbattere dello sportello, segna l'inizio della MUSICA EXTRADIEGETICA, ma EMPATICA con gli eventi narrati.



In questa sequenza  si intrecciano due linee narrative: in una si presenta il protagonista (cominciando dalle sue fotografie, un po' come all'inizio de "La finestra sul cortile" di A. Hitchcock) e nella seconda mostrando l'arrivo della sua fidanzata. Nel classico schema del MONTAGGIO ALTERNATO le due linee si intrecciano, sino a trovare la reciproca conclusione nel loro incontro. 



In questo brano la fidanzata cerca di rassicurare il protagonista che i suoi genitori non sono razzisti e lo accetteranno senza meno. Per dare alla scena una coloritura romantica, gli autori scelgono di riprendere la coppia in controluce, in modo che siano ben visibili solo i loro profili e la loro voce sia più in evidenza.



In questo brano tratto da "Get Out" (r. di Jordan Peele, 2017, USA) viene applicato lo SCHEMA DELLA SORPRESA: si distende il contesto (i due stanno scherzando), poi viene improvvisamente interrotto con l'aiuta di una immagine e un suono improvviso. A quel punto il RITMO improvvisamente aumenta e sono visualizzate le reazioni dei personaggi.



In questa sequenza il protagonista verifica ai margini del bosco qual è l'animale che lui e la fidanzata hanno investito. Il suo avvicinamento è reso da una serie di ATTACCHI CAMPO/CONTROCAMPO che alla fine rendono una SOGGETTIVA con progressivo accorciamento della distanza apparente, che serve a trasmettere la sua inquietudine. La MUSICA con un andamento sospeso si prolunga nella scena successiva per segnalare il permanere del suo stato d'animo. Contemporaneamente il MISSAGGIO tiene basso il volume delle voci per sottolineare la "assenza" mentale del protagonista. 



In questa scena un classico ESTABLISHING SHOT è trattato in modo originale. Ci si aspetterebbe che dopo il totale d'ambiente sulla villa dei futuri suoceri della coppia, la camera si avvicinasse al gruppo con piani sempre più prossimi. In realtà la camera resta lontana, posticipando il momento in cui i nuovi personaggi verranno cinematograficamente introdotti. Poi la camera retrocede, fino a scoprire il giardiniere che, in maniera inquietante, osserva la scena. Il tono è sostenuto anche dalla MUSICA, costituita da due linee: una basata su alcune note "neutrali" e l'altra una nota prolungata, senza relazione con la prima, e che si alza nel finale.



In questa scena Georgina, colpita dalle parole che sta ascoltando, si perde con la mente. Il suo stato è reso da un FILTRO applicato alle VOCI OFF dei personaggi, una sorta di soggettiva sonora.



Lo SCHEMA DELLA SORPRESA viene utilizzato due volte in questa sequenza e sempre con lo stesso personaggio. La prima volta quando il pubblico vede passare la domestica dietro il protagonista senza che questo se ne accorga e la seconda quando la vede alla finestra all'improvviso. Lo schema si regge sull'abbassamento delle difese da parte del pubblico, indotto con misure narrative e sonore. Narrative: il protagonista sta prendendo un'iniziativa priva di pericoli (cerca un posto dove fumare senza essere visto) oppure si rilassa dopo averne scampato uno (tira un sospiro di sollievo dopo che ha temuto di essere investito dal corridore). Sonore: in tutti e due i casi non vi è musica che faccia presagire un pericolo. Al contrario le due apparizioni sono sottolineate da improvvise note alte e dissonanti. Nel secondo caso lo sgomento è aumentato anche dall'aggiunta di uno SCHEMA DI REAZIONE (il viso spaventato del protagonista). Invece nel caso del mancato scontro tra il protagonista e il corridore si utilizza lo SCHEMA DEL PERICOLO CRESCENTE: la MUSICA cresce progressivamente di intensità, il RITMO aumenta e la distanza apparente si accorcia.



In questa scena  il protagonista è ipnotizzato dalla madre della sua fidanzata, che per suggestionarlo ricorre ai ricordi di un suo trauma infantile. Quei ricordi (FLASH BACK) sono resi da rapidi inserti (FLASH CUT). Il precipitare della coscienza in uno stato di impotenza vigile è efficacemente reso da un vuoto siderale dove il corpo fluttua in RALENTI senza poter emettere voce, mentre le VOCI degli altri giungono FILTRATE e le immagini del mondo vero sembrano provenire da un televisore sempre più lontano.



In questo brano il protagonista inquadra con la camera il gruppo degli ospiti. Per imitare  il gesto viene realizzato un MOSSO e uno ZOOM IN. 



In questo brano il protagonista scorge finalmente un nero in mezzo ad una festa di bianchi. Quando lo saluta, il montaggio passa con una ATTACCO SUL MOVIMENTO e SULL'ASSE dal PM DI SPALLE al PP in maniera che il pubblico sia colpito dall'identità del personaggio, lo stesso che era stato rapito nella scena iniziale.



In questo brano il protagonista scorge finalmente un nero in mezzo ad una festa di bianchi. Il dialogo tra i due è ripreso con ATTACCHI PER INQUADRATURE SIMMETRICHE. Quando si unisce la moglie, si alternano simmetriche tra il polo moglie/marito e quello del protagonista. Tra queste si insinuano anche inquadrature riprese dagli OTS dei due in modo da cogliere il protagonista con una angolazione frontale, più favorevole a mostrare le sue espressioni perplesse.



In questa scena il protagonista si confronta con Georgina, la domestica della casa che lo ospita. In realtà in lei convivono parte della mente della madre bianca della protagonista e il corpo e una parte, prigioniera, della mente di una donna nera. Così, quando il protagonista accenna alla sua difficoltà di relazione coi bianchi, la parte "nera" della mente di Georgina si riattiva per un momento, si commuove, sta per parlare, ma è sopraffatta subito dalla mente "bianca" che le è stata innestata. Oltre alle capacità recitative dell'attrice, l'autore deve contare sulle risorse della ripresa per rendere cinematograficamente la difficile situazione. Dopo una serie di inquadrature che tengono lui in MPP e lei in PM (in modo che sia chiaro che la scena è proposta dal punto di vista di lui), lei è inquadrata in PPP in CARRELLATA A PRECEDERE in modo che essa appaia vagamente minacciosa e sfruttando poi la distanza ravvicinata per sottolinearne la complessa MIMICA. Il movimento viene alternato alla CARRELLATA AVANTI sino al PPP di lui, in modo da restituirne la crescente inquietudine, attraverso ATTACCHI PER INQUADRATURE SIMMETRICHE. E' interessante notare che il protagonista differenzia NOSEROOM e LOOKROOM. Pur essendo un elemento MIMICO che l'attore adotta per caratterizzare il suo personaggio, in questo caso la misura indica uno sconcerto che non può essere apertamente manifestato.



Quando in "Get Out" (r. di Jordan Peele, 2017, USA) il protagonista scatta una foto con flash, la coscienza prigioniera dell'altro nero si risveglia e prende il sopravvento. Il drammatico cambiamento è reso dall'eliminazione dei suoni, in modo da rendere evidente che l'evento sta colpendo tutti.



Questa sequenza tratta  è fondata su due linee narrative che si intrecciano. Una è quella dove i bianchi si disputano il corpo del nero con il bingo, e l'altra è quella della coppia che discute se andarsene o meno. Lo schema è quello del MONTAGGIO PARALLELO. Contrariamente al MONTAGGIO ALTERNATO, in quello parallelo ogni linea è autonoma, dispone di propri sviluppi, climax e conclusioni. In quello alternato invece il climax si ha nel momento dell'unificazione tra le due linee. 



In questa scena  i due fidanzati stanno tornando a casa, ma ormai è chiaro al protagonista che qualcosa non va, e al pubblico che è una trappola. Per rendere l'inquietudine della situazione, l'autore adotta una serie di SOGGETTIVE in movimento accompagnate da RALENTI.



In questo brano i genitori della fidanzata rivelano la loro natura diabolica. Così vengono prese a pretesto le fonti di luce in campo (due lampade da tavolo e, prima, il fuoco nel caminetto) per ILLUMINARE dal basso i loro volti, in questo modo facendoli apparire sinistri.



In questa scena il protagonista si ritrova in trappola. La sua condizione di totale oppressione è resa da una serie di angolazioni A PIOMBO e SUPINE. Il suo precipitare in un mondo oscuro e "altro", dalla distorsione applicata alle VOCI dei suoi carcerieri. 



In questa scena la messinscena è molto kubrickiana: si noti la simmetria della SCENOGRAFIA, la coerenza di stile dell'ARREDAMENTO e allo stesso tempo il suo essere fuori contesto (il televisore anni '50) e le fonti di ILLUMINAZIONE in campo con l'espediente del soffitto luminoso. 



Come in molti film mystery, anche in "Get Out" (r. di Jordan Peele, 2017, USA) quando ci si approssima al finale è necessaria una sequenza di SPIEGAZIONE che sveli il mistero. Il pretesto utilizzato dal film è il dialogo del protagonista con chi aspira ad impossessarsi del suo corpo. Com'è tipico dello schema, si alternano le immagini di chi spiega, a quelle del pubblico attonito (che riproduce a specchio l'emozione del pubblico a casa) e rapidi FLASH BACK. 



In questo brano tratto da "Get Out" (r. di Jordan Peele, 2017, USA) si utilizza un PASSAGGIO A NERO dopo un insertoINSERTO della casa. Tutti e due svolgono la funzione di far percepire che è passato del tempo. Il raccordo violento (quasi uno SMASH CUT) alla sala chirurgica, segna l'inizio dell'incremento del ritro narrativo. 



Si mettono a confronto due scene dove la fidanzata del protagonista nella prima recita la parte della ragazza innamorata e sensibile, mentre nella seconda mostra la sua natura malvagia. Si noti che le risorse per comunicare questo cambiamento sono: le capacità RECITATIVE dell'attrice (in particolare si noti come è efficace accompagnare ad una voce enfatica, l'assenza di MIMICA) e... il cambiamento dell'ACCONCIATURA. I capelli legati a coda evidenziano il volto spigoloso della donna, aiutandola ad interpretare il cambiamento di ruolo.