LO SCHIAVISMO E LA GUERRA CIVILE NEGLI USA


LO SCHIAVISMO

Lo schiavismo negli USA risale al 1619 quando la colonia inglese della Virginia acquisì i primi schiavi. Prima dello schiavismo, era diffusa la "servitù debitoria": si trattava di "contratti di lavoro" che prevedevano che in cambio del pagamento del viaggio verso l'America il debitore rimanesse servo del creditore fino all'estinzione del debito. Molti bianchi europei poveri furono vittime di questo sistema. Alla fine del Seicento gli schiavi cominciarono a sostituire i servi debitori. Da allora la schiavitù crebbe e al momento dell'indipendenza degli Stati Uniti dal Regno Unito costituiva il 19% della popolazione. Dei 12 milioni di africani che furono rapiti dall'Africa per farne schiavi, circa 645.000 furono portati negli USA. Nel 1860 la popolazione schiava era costituita da 4 milioni di individui sui 31 milioni di abitanti. I proprietari di schiavi erano padroni anche della loro discendenza. Le famiglie di schiavi potevano essere, a discrezione, separate e rivendute, costituendo uno dei più floridi commerci interni negli USA.

Gli schiavi erano utilizzati come servitori domestici e raccoglitori nelle piantagioni. Per questo lo schiavismo si diffuse principalmente nelle zone in cui vi erano terreni adatti a prodotti come tabacco, cotone, zucchero e caffè, quindi prevalentemente al Sud. Il lavoro era supervisionata con mezzi violenti da sorveglianti.  La crescente importanza della schiavitù alimentò la legislazione sull'argomento, basata esplicitamente sulla superiorità della razza bianca su quella nera. Vennero approvate leggi che prevedevano la restituzione ai proprietari degli schiavi fuggitivi, si vietava la loro alfabetizzazione, ecc. I proprietari non dovevano temere nella pratica nessuna restrizione al proprio arbitrio, per questo erano ampiamente diffuse nelle piantagioni torture, fustigazioni, impiccagioni a fini punitivi e dimostrativi.

Tra gli schiavi l'opposizione alla propria condizione si manifestava con ribellioni e fughe.
Gli schiavi dettero vita ad una propria cultura, separata da quella dei bianchi: si formavano aggregazioni religiose a volte tollerate altre volte clandestine, e un patrimonio di canti e musiche che dettero vita poi ad espressioni artistiche che tuttora esercitano una grande influenza culturale: spiritual, blues, ecc.

"Radici" ("Roots") è una miniserie televisiva USA del 1977 basata sul romanzo omonimo di Alex Haley. Racconta la storia di una famiglia di schiavi a partire dal capostipite Kunta Kinte, imprigionato in Africa e portato in America.

"12 anni schiavo" ("12 Years a Slave", r. di Steve McQueen, 2013) è tratto dall'omonima autobiografia di Solomon Northup dove racconta la sua storia di uomo libero che viene rapito e fatto schiavo in una piantagione.



LA LOTTA CONTRO LO SCHIAVISMO

Il Nord e il Sud degli Stati Uniti erano profondamente diversi: gli stati del Nord erano industrializzati, quelli del Sud prevalentemente agricoli. Quando parliamo di "Nord" e "Sud" si deve fare attenzione, perché in realtà quasi tutto quello che siamo abituati a chiamare "Far West" fu poco coinvolto nella vicenda schiavista. Nel Nord la schiavitù era stata per lo più abolita e c'era una manodopera mobile, libera e a buon mercato, adatta alla produzione industriale. Nel Sud venivano impiegati milioni di schiavi (soprattutto neri, ma anche indigeni) il cui lavoro consentiva ai proprietari terrieri di essere concorrenziali col resto del mondo dove la schiavitù non era praticata. L'industria del Nord era favorevole al protezionismo, per permettere alla propria giovane industria di crescere e fronteggiare la potente concorrenza europea. Il Sud invece manteneva scambi economici con l'Europa, soprattutto con la Gran Bretagna, dalla quale importava prodotti industriali e di lusso a basso costo e verso la quale esportava gran parte della propria produzione agricola, cotone soprattutto, ma anche canna da zucchero e tabacco, e per questo era liberista.

La forma ideologica che prese questo contrasto tra modelli sociali diversi fu la posizione pro o contro la schiavitù. Secondo un compromesso raggiunto nel 1820 nel Nord la schiavitù era proibita, nel Sud era legale. Ma quando si trattò di far entrare nell'Unione i nuovi Stati, come il Texas o la California, il conflitto riesplose perché ognuno dei due campi voleva portarsi i nuovi Stati dalla propria parte. Contemporaneamente nel Nord si era sviluppato un forte movimento abolizionista soprattutto a partire dagli anni Trenta, che aveva adottato moderne tecniche di comunicazione di massa (ad esempio l'uso della posta per inviare migliaia di petizioni al Congresso). La condizione crudele degli schiavi portò sempre più argomenti a favore di questa campagna. Un romanzo contribuì molto a rendere popolare la causa: "La capanna dello zio Tom" ("Uncle Tom's Cabin or Life Among the Lowly simply") scritto da Harriet Beecher Stowe. John Brown (1800-1859) fu un attivista statunitense abrogazionista e fu impiccato per aver assalito un arsenale al fine di distribuire le armi agli schiavi: per il Nord divenne un eroe, per il Sud un pazzo fanatico. Altri abrogazionisti collaboravano alla Underground Railroad, una rete clandestina di itinerari e luoghi sicuri utilizzati per fuggire negli Stati del nord e in Canada. Nel Sud la rivolta degli schiavi capeggiati da Nat Turner del 1831, anche se schiacciata nel sangue, terrorizzò i bianchi. Dato che Nat era un afroamericano che aveva studiato con successo, furono varate negli stati del Sud nuove leggi che proibivano l'istruzione dei neri, fossero essi liberi o schiavi.

"I pascoli dell'odio" ("Santa Fe Trail", r. di Michael Curtiz, 1940) è una pellicola di stampo sudista che dipinge John Brown come un fanatico sanguinario.

"Amistad" (r. di Steven Spielberg, 1997) narra la storia di un un gruppo di neri rapiti in Africa che si ribellano e cercano di ottenere la libertà.



LA GUERRA DI SECESSIONE

Nel 1860 Abraham Lincoln venne eletto presidente. Lincoln non era un abolizionista (arrivò anche a pensare che, per risolvere il problema, si potevano deportare tutti i neri ad Haiti o in Africa), era però favorevole alla non estensione dello schiavismo ai nuovi stati. Gli stati del Sud pensarono che se i nuovi stati fossero passati con il Nord antischiavista il loro peso nell'Unione sarebbe diminuito. Così decisero di uscire dall'Unione (secessione) e poco dopo di formare una nuova confederazione: nel 1861 si costituirono gli Stati Confederati d'America. Il Nord non accettò questa separazione e scoppiò la guerra. La Guerra di Secessione americana, detta anche Guerra Civile americana, venne combattuta dal 12 aprile 1861 al 26 maggio 1865. Nell'uso comune e nei film che sono dedicati alla guerra ci si riferisce ai contendenti con diverse espressioni. Per gli USA: Unione, Unionisti, Nord, Nordisti, Giacche blu, Federali o Yankees. Per la CSA: Confederazione, Confederati, Sud, Sudisti, Giacche grigie, Secessionisti, Ribelli o Dixies. Qui sotto: in blu gli Stati dell'Unione, in blu chiaro gli Stati che erano schiavisti ma non aderirono alla Secessione, in rosso gli Stati confederati. I territori non colorati non avevano ancora lo status di Stati durante la guerra civile. 

La Guerra Civile fu una guerra "totale", come poi accadde su più vasta scala durante la Prima Guerra Mondiale, comprensiva di rappresaglie e stragi contro le popolazioni civili e bombardamenti sulle città, coscrizione obbligatoria e 5 milioni di soldati coinvolti. Con 620.000 soldati morti (e un numero di civili imprecisato), fu la guerra più sanguinosa in cui furono coinvolti gli USA (la guerra d'indipendenza era costata "solo" qualche migliaio di morti). I primi tempi del conflitto furono favorevoli al Sud, dato che la sua popolazione bianca era più ricca di tradizioni militari, ed era inizialmente sostenuta dalla Gran Bretagna. Il Nord però alla lunga ebbe la meglio perché poteva contare sulla produzione industriale (inventò anche nuove armi, tra le quali la mitragliatrice, il fucile a ripetizione, le mine) e su una organizzazione militare (a capo della quale fu promosso Ulysses Grant) meno rigida che consentiva a quelli più capaci di emergere rapidamente, al contrario dell'assetto aristocratico dell'esercito del Sud (a capo della quale era Robert Lee). Il Nord poteva far conto sulle sue ferrovie, ampie ed efficienti, su una marina che prese presto il sopravvento (con corazzate ed anche i primi sottomarini) e attuò un blocco economico che ridusse presto il Sud alla rovina, dato che questo viveva sulle esportazioni. Il Sud fu dunque costretto a capitolare.

"Nascita di una nazione" ("Birth of a Nation", r. di David W. Griffith, 1915) attribuisce lo scoppio della Guerra Civile alle macchinazioni di neri e mulatti ed esalta la nascita del Ku Klux Klan.

"Via col vento" ("Gone with the wind", r. di Victor Fleming, 1939). Record mondiale di incassi: dipinge la Guerra Civile e il periodo della ricostruzione dal punto di vista del Sud schiavista.


"Il segno rosso del coraggio" ("The Red Badge of Courage", r. di John Huston, 1951). Ambientato nel 1862 tra le truppe nordiste. Un giovane appena arruolato diserta, poi ci ripensa vedendo i suoi compagni feriti.

"Il buono, il brutto, il cattivo" (r. di Sergio Leone, 1966). Sullo sfondo della storia di tre banditi che si disputano una cassa di denaro viene mostrata la Guerra Civile nei suoi aspetti più cruenti, come quello dei campi di concentramento.


"Glory" (r. di Edward Zwick, 1989). Storia realmente accaduta del 54º reggimento volontari della fanteria nordista composto in prevalenza da ex schiavi di colore. Inizialmente presi poco sul serio e derisi, sapranno dimostrarsi dei soldati coraggiosi.

"Gettysburg" (r. di Ronald F. Maxwell, 1993). Uno dei film prodotto da Hollywood di più lunga durata. Racconta i tre giorni della battaglia di Gettysburg nel 1863, la più sanguinosa del conflitto (circa 50.000 morti) e che segnò un punto di svolta nella guerra.



DOPO LA GUERRA CIVILE

Il 6 dicembre 1865 fu decretata l’abolizione della schiavitù in tutti gli stati dell’Unione con il 13° emendamento della Costituzione. Mentre sino ad allora si era assistito ad una dialettica molto forte tra i singoli stati, dalla Guerra Civile in poi il governo federale fu molto più forte.

Nel periodo della Ricostruzione, dal 1865 al 1877, il Sud fu occupato militarmente dal Nord vincitore. Con il ritiro dei Nordisti, gli ex-schiavi subirono le ritorsioni dei bianchi, anche con l'adozione di leggi discriminanti che furono abolite integralmente solo pochi decenni fa. I capitali dell’NordEst estesero il proprio dominio su tutto il territorio americano e nel giro di pochi decenni gli Stati Uniti sarebbero passati al primo posto nella graduatoria mondiale della produzione industriale.

"Ritorno a Cold Mountain" ("Cold Mountain", r. di Anthony Minghella, 2003). Il film inizia il 30 luglio 1864 con l'assedio di Petersburg e prosegue con le peripezie del ritorno di un reduce.

"Sommersby" (r. di Jon Amiel, 1993). E' un melodramma che racconta il ritorno di un reduce dopo la fine della guerra e le difficoltà della ricostruzione.



IL MITO DI JESSE JAMES

Jesse James nacque nel 1847 nello stato del Missouri in una contea dove era altissima la concentrazione di schiavi. Secondo la leggenda alcuni soldati nordisti durante la guerra civile picchiarono alcuni membri della sua famiglia e per questo nel 1864 si arruolò, insieme al fratello Frank, nella banda guerrigliera sudista di William Quantrill. Questa banda si rese responsabile di atrocità commesse ai danni di civili inermi, tra le quali il massacro di Lawrence dove vennero uccise 200 uomini e ragazzi disarmati a molti dei quali fu tolto lo scalpo. Alla fine della guerra civile, dopo la vittoria dei nordisti Jesse James insieme alla sua banda continuò una sorta di guerriglia personale rapinando diverse banche (e totalizzando una dozzina di omicidi) e un treno. Fu ucciso nel 1882 dai fratelli Ford che erano appena entrati nella banda e speravano di guadagnare la taglia. Jesse James durante la sua attività fu attivamente sostenuto dall'opinione pubblica del Sud sconfitto. Dopo la morte divenne una leggenda anche al Nord perché la sua figura fu distorta sino a farne una sorta di Robin Hood che difendeva i piccoli contadini dalle corporation. Nella realtà non divise il denaro con nessun altro, né si preoccupò mai di difendere i contadini.

"Jess il bandito" ("Jesse James", r. di Henry King, 1939). Il film distorce completamente la realtà storica mostrando Jesse James e la sua banda come impavidi difensori degli oppressi.

"L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford" ("The Assassination of Jesse James by the Coward Robert Ford", r. di Andrew Dominik, 2007).