L'ALTEZZA DI RIPRESA


In questa scena di "Edward mani di forbice" ("Edward Scissorhands", r. di Tim Burton, 1990, USA) risulta chiaro come molto spesso l'altezza sia associata alle scelte di angolazione verticale. L'altezza rialzata serve a riprendere con una angolazione dall'alto la folla e svolge una fredda funzione informativo/descrittiva (la massa che si sta muovendo è numerosa) e, nel controcampo, l'altezza ribassata serve ad impostare una angolazione dal basso che trasmette la sensazione della minaccia che incombe sul protagonista.



In questa scena di "Banditi a Orgosolo" (r. di Vittorio De Seta, 1961, Italia) Giuseppe giunge nella casa del compaesano Gonnario dove è in corso una festa. L'altezza terra con angolazione neutrale della ripresa delle gambe dei danzatori, non è solo la rappresentazione del punto di vista del bambino, ma anche la chiara espressione della sua esclusione da quel mondo.


In questa scena di "Tre colori - Film blu" ("Trois couleurs: Bleu", di Krzysztof Kieślowski, 1993, FR e altri) la ripresa ad altezza terra mantiene a fuoco il dettaglio dell'auto che causerà l'incidente, con la bambina che ritorna sfocata come se il suo destino fosse già predeterminato da quelle gocce di olio che colano. 


In questa scena di "Ladri di biciclette" (r. di Vittorio De Sica, 1948, Italia) iil bambino è ripreso con una altezza ribassata, in modo da collocarsi con una angolazione orizzontale. Anche la gran parte delle inquadrature dedicate al padre sono ribassate, costringendo dunque a riprenderlo con una angolazione dal basso. In questo modo è facilitata l'identificazione del pubblico con le proteste del bambino, e risulta evidente allo stesso tempo che, nel conflitto tra soggetti oppressi, De Sica sceglie il più debole.


In questa sequenza tratta da "Un tranquillo weekend di paura" ("Deliverance", di John Boorman, 1972, USA) la tensione è costruita anche abbassando progressivamente l'altezza di ripresa. Inizialmente un po' rialzata, arriva fino a pelo d'acqua nel climax della sequenza.