IL MONTAGGIO


Guardando un'opera cinetelevisiva il pubblico ha una impressione di continuità e non si accorge che il film è costituito da una serie di pezzi: le inquadrature. Tra due inquadrature c'è sempre un taglio, uno stacco, il passaggio invisibile tra un segmento di ripresa e un altro. In un film ci sono centinaia di inquadrature diverse, e centinaia di stacchi. Il montaggio è il linguaggio che si incarica di unire tutte queste inquadrature in modo da ricostruire e rafforzare il senso del racconto.


Generalità del montaggio

Il montaggio permette di costruire una narrazione unendo le diverse inquadrature. Si tratta di un linguaggio specifico. Di solito il pubblico, nel fruire di un film o di un programma televisivo, non si accorge che l’opera è formata da una serie di pezzi e ne ricava, in generale, un’impressione di continuità. Tra due inquadrature, però, v’è sempre uno stacco, il passaggio più o meno invisibile tra un segmento di girato e un altro o tra il segnale di una camera e quello di un’altra. In un  film o in un programma tv ve ne sono a centinaia. Questi stacchi non sono mai casuali, ma obbediscono a precisi codici.


Le regole generali della continuità

L’esigenza di preservare l’impressione di continuità tra inquadrature diverse che descrivono la stessa azione pervade ogni momento della realizzazione cinetelevisiva. Il montaggio è la sede ultima in cui questa continuità può essere garantita, anche correggendo errori commessi nella ripresa.


Gli schemi di montaggio

Gli schemi di montaggio sono delle convenzioni attraverso le quali vengono tradotti determinati passaggi narrativi. Potremmo dire che essi costituiscono la sintassi del montaggio. Così come il linguaggio parlato si serve di strutture  sse di messa in serie delle parole (ad esempio soggetto-verbo-complemento di luogo, per riferire dove si è stati) allo stesso modo la gran parte delle opere cinetelevisive utilizza modalità codi cate di messa in serie delle inquadrature. La gran parte del pubblico riconosce gli schemi di montaggio in modo non cosciente, ma in qualche modo se li aspetta e li interpreta correttamente.


Tagliare e attaccare

Gli schemi di montaggio aiutano a tradurre la narrazione nel linguaggio cinetelevisivo ordinando le inquadrature in sequenze che comunicano al pubblico in maniera chiara ed ef cace i passaggi della storia. Una volta ricostruita la drammaturgia, però, le inquadrature devono essere tagliate in un punto preciso e unite le une alle altre da attacchi.


I raccordi

Gli attacchi sono l’accostamento di due inquadrature interne ad una stessa sequenza (cioè una o più scene legate da continuità d’azione). Gli attacchi che invece legano tra loro le sequenze sono dettati da altre convenzioni e possiamo denominarli raccordi. Ad esempio, nel corso di un inseguimento ci sono tipicamente decine di attacchi tra diverse inquadrature, tutti tesi a dar conto del progressivo avvicinamento tra inseguitori ed inseguiti e a visualizzarne la conclusione. La sequenza successiva magari è più distesa (come una conversazione). Le ultime inquadrature della prima sequenza e le prime della seconda, ovvero la maniera in cui si connette la  ne di una sequenza d’azione con una di relazione, costituisce il raccordo. In un  lm, dunque, ci sono generalmente molti attacchi e pochi raccordi.