SECONDE LICEO ARTISTICO

"Discipline audiovisive", ITSOS Albe Steiner, Milano

All'Itsos Albe Steiner, Milano, è stato inaugurato anche un Liceo Artistico con un solo indirizzo, quello audiovisivo e multimediale. La materia "Laboratorio artistico", che si insegna nel biennio per tre ore, è prevalentemente dedicata all'audiovisivo. Per questo prende internamente il nome di "Discipline audiovisive". Di seguito si riporta il blog dell'esperienza scolastica di una seconda nell'a.s. 2023-2024. Docente: Michele Corsi.


Incontro 15. Utilizzo dell'intelligenza artificiale.

La prof.ssa Maria Elena Arcangeletti tiene una lezione/laboratorio sull'utilizzo dell'Intelligenza artificiale ai fini del progetto sul Silent book. 

Questa la sua presentazione:

https://www.canva.com/design/DAFzasKKKN8/-EsYQVqvGjru7RNnAFtKRA/view?utm_content=DAFzasKKKN8&utm_campaign=designshare&utm_medium=link&utm_source=editor

Il concetto fondamentale è che per usare in maniera proficua l'AI si deve sapere con precisione cosa chiederle.

Il "cosa chiedere" a livello di immagine ha una forma letteraria che sono i "prompt".  Dunque non si deve solo avere chiaro l'obiettivo da raggiungere, ma si deve anche imparare a descriverlo alla macchina perché questa possa accontentarci.

Si esplorano vari software gratuiti online di "da testo a immagine". I prompt è meglio inserirli in inglese. Per poterli scrivere ci si può servire di programmi di traduzione come ad esempio:  Deepl.

Una guida per creare prompt: https://www.ninja.it/come-creare-prompt-per-immagini-ai-efficaci/.

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Incontro 14-16-17. La scaletta.

Il docente illustra la fase letteraria che precede la fase figurativa. A partire dal soggetto gli studenti dovranno scegliere uno dei due soggetti e:

a. scrivere una scaletta delle vignette. Si tratta di un elenco con una descrizione sommaria dell'azione che vi si svolge. Potranno essere utilizzate le nomenclature studiate l'anno precedente riguardo al linguaggio cinematografico;

b. studio dei personaggi. Si tratta di scrivere le condizioni sociali dei personaggi (classe sociale, età, genere), la descrizione fisica (alto/basso, pelato/cappellone, magro/robusto, ecc.), caratteristiche psicologiche (timido/estroverso, curioso/apatico, ecc.);

c. descrizione dell'ambientazione. Si tratta di descrivere le diverse location in cui si svolge la storia.

A mano a mano che gli studenti terminano, sottopongono il lavoro al docente che suggerisce modifiche: ad esempio chiede che la descrizione della vignetta sia più completa oppure chiede che si spieghino meglio alcuni passaggi narrativi. In generale però è bene che gli studenti esauriscano il compito in un solo incontro.

Lavorando alla fase letteraria gli studenti imparano a concentrarsi sui tre mattoni della narrazione: storia, personaggi, ambientazione. 

Di seguito i lavori svolti:

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Incontro 9-10-11. Laboratorio di impaginazione.

A seguito della visione de "Il monello" durante l'incontro precedente, si coglie l'occasione per un laboratorio che deve aiutare gli studenti a:

a. selezionare i momenti salienti di una azione per farla comprendere senza l'intervento delle parole;

b. impaginare in maniera creativa le fotografie che descrivono un evento.

Si tratta di realizzare un "silent book" di due tavole con un numero di vignette libero e che illustri una sequenza de "Il monello" di Chaplin.

Le fasi della lavorazione sono:

1. visione del film, soffermandosi soprattutto sulle scene che si chiederà di sintetizzare;

2. in ogni postazione gli studenti scorrono il film scattando gli screenshot necessari ad illustrare la scena;

3. utilizzando il programma Pages importano gli screenshot, li dimensionano, e li ritagliano. Eventualmente appongono una cornice. Scrivono il titolo e il proprio nome. 

L'esperienza serve loro a prendere confidenza con il "formato" silent book.

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Incontro 7-8. Audiovisivi silenziosi.

L'assenza di dialoghi è anche a volte una scelta dei prodotti audiovisivi. Viene visionato in classe "If Anything Happens I Love You" di Will McCormack e Michael Govier. Qui sotto il trailer dell'animazione.

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Incontro 2-6. Introduzione al "silent book".

Il docente riproduce sulla digital board il silent book FLOTSAM di David Wiesner. E comincia a commentarlo sia dal punto di vista figurativo che strettamente narrativo. Ad un certo punto chiede anche a singoli studenti di commentare le vignette.

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Incontro 1. Programmazione.

Il docente illustra l'obiettivo dell'anno scolastico e le esperienze laboratoriali che intende realizzare per supportarlo.

L'obiettivo è che gli studenti imparino a gestire, individuare e distinguere i tre mattoni di ogni narrazione (personaggi, storia, ambientazione) in un racconto per immagini.

La prima esperienza è il "silent book": gli studenti realizzeranno un racconto costituito solo da immagini in modo da cominciare a sviluppare la capacità di descrivere dei passaggi narrativi solo con immagini sintetiche.

La seconda è il fumetto che si realizzerà a partire da dialoghi già scritti (che gli studenti possono modificare) accompagnati da immagini simili tra loro, come se fossero fotogrammi di un piano sequenza. Serve a imparare a distribuire testo e immagini, rendendo queste ultime coerenti col primo.

Il terzo è un corto, utile a prendere coscienza dell’intervento dei diversi linguaggi dell’audiovisivo al fine della costruzione del racconto.

In tutte e tre le esperienze si lavorerà costantemente a personaggi, storia e ambientazione.

Gli studenti si dividono in gruppi da tre secondo la tecnica del "cochicho". Discuteranno le esperienze proposte, potranno modificarle, bocciarle, suggerire alternative. Ogni gruppo sceglie un proprio membro per prendere appunti e poi riferire in plenaria. Dovrà riportare l'opinione del gruppo, ma in caso di dissensi anche quella minoritaria. Dopo 15 minuti i rappresentanti dei gruppi riferiscono mentre il docente ordina le considerazioni alla lavagna, sottolineando quelle più citate, tante volte quanti sono i gruppi che le hanno adottate. 

Gli studenti hanno ben accolto le tre proposte. Ma ritengono che alla prima si dovrebbe lavorare individualmente, alla seconda e alla terza, invece, in gruppo. Inoltre chiedono che nel realizzare il corto si utilizzino le risorse della scuola, quindi ad esempio le camere e non i propri smartphone.