GLI ELEMENTI DELLA PRESENZA ATTORIALE


In "Minority Report" (r. di Steven Spielberg, USA, 2002) un ispettore federale viene inviato nella sezione precrimine per verificare il funzionamento del sistema che permette di arrestare potenziali delinquenti prima che commettano un reato. Il commento alla sequenza a pag.240-241.


In "Fronte del porto" ("On the Waterfront", r. di Elia Kazan, 1954, USA) Terry (interpretato da Marlon Brando) cerca di avvicinare Edie (interpretata da Eva Marie Saint), che è piuttosto intimidita da lui. Il commento alla sequenza a pag.242-243.




Diversi attori hanno segnato la storia del cinema per una sorta di utilizzo specialistico ed estremo del proprio corpo, basti pensare a Fred Astaire e Gene Kelly, che si esprimevano in maniera ben più ricca con la danza (e la particolare maniera di muoversi nelle scene di dialogo) che con la mimica. Fred Astaire e Ginger Rogers in "Cappello a cilindro" ("Top Hat", r. di Mark Sandrich, 1935, USA) e Gene Kelly e Cyd Charisse in "Cantando sotto la pioggia" ("Singin’ in the Rain", r. di Stanley Donen e Gene Kelly, 1952, USA). In tutt’altro ambito alcuni attori sono divenuti divi e a volte addirittura miti per la particolare maniera di utilizzare il proprio corpo nella lotta. Si possono portare come esempio le mosse rabbiose e scattanti di Bruce Lee, le quali hanno condizionato pesantemente il genere arti marziali. "L’urlo di Chen terrorizza anche l’occidente" ("The Way of the Dragon", r. di Bruce Lee, 1972, USA-HK). La recitazione fisica ebbe un ruolo enorme nel cinema comico all’epoca del muto. Ad esempio, Buster Keaton era famoso per la sua assoluta impassibilità facciale mentre realizzava prodigiose acrobazie. "Come vinsi la guerra" ("The General", r. di Buster Keaton e Clyde Bruckman, 1927, USA).