Questa esercitazione per il biennio ha il solo scopo di consolidare i concetti di inquadratura, scena e sequenza che devono essere stati precedentemente affrontati prima con una breve esplicazione teorica e poi con l'analisi di un film. L'esercitazione è realizzata in laboratorio con gli smartphone degli studenti. Una classe può essere divisa in quattro o cinque gruppi. Con una seconda la durata è di un'ora, compreso il montaggio, con una prima la durata si prolunga a due. Le fasi dell'esercitazione sono tre:
a. seduta di "sceneggiatura". Gli studenti hanno già imparato a scrivere una shot list (in prima hanno ancora difficoltà, in secondo ne dovrebbero avere molte meno). All'interno del gruppo devono decidere che azione (sequenza) rappresentare, con due scene e tre inquadrature in tutto. Devono redigere su un foglio o al cellulare: il titolo della sequenza, i luoghi delle due scene, le tre inquadrature, come ad esempio:
Sequenza: L'uscita dalla classe
Scena 1, luogo: CLASSE
inq.1: Totale della classe in cui A chiede di uscire e si alza per andare
inq.2: pan della FI di A che percorre l'aula fino a uscire dalla porta
Scena2, luogo: CORRIDOIO
inq.1 CM di A che esce dalla classe e abbraccia B che lo aspettava fuori
b. riprese. A mano a mano che un gruppo finisce, mostra la "sceneggiatura" al docente che la approva se è fattibile sul piano logistico. Dopodiché il gruppo è autorizzato a cominciare le riprese. Gli studenti conoscono già i principali attacchi di montaggio.
c. montaggio. Uno studente è incaricato di realizzare il montaggio. Se non fa in tempo si impegna a terminarlo nel pomeriggio e a consegnarlo al docente.
Nella prima sequenza: interessante il punto di partenza da nero che ha motivato in questo modo la dissolvenza dal nero; corretto il primo attacco (sul movimento) che non viola la regola dei 180° dato che nella prima inquadratura il secondo personaggio è impallato dal primo; corretto anche l'attacco con uscita e poi entrata di campo dei due personaggi: in questo modo si comunica l'idea che è passato del tempo. Da notare inoltre che correttamente i due escono a sinistra per rientrare a destra (attacco di continuità). La carrellata a precedere risolve il problema di disporre di una sola inquadratura. Si sente però la mancanza di un momento conclusivo che forse poteva essere risolto con una battuta o un allontanamento della camera o un'uscita di scena dei due.
Nella seconda sequenza: interessante che per risolvere il problema della soggettiva (che avrebbe implicato utilizzare due inquadrature) il gruppo abbia utilizzato un movimento composito di camera che la simula e che permette poi un agile raccordo con la seconda inquadratura (passaggio dall'oggetto al personaggio). La carrellata a precedere permette anche qui di risparmiare inquadrature. In maniera intelligente la terza inquadratura salta al secondo personaggio che poi incontrerà il primo portando alla conclusione l'azione. Anche in questo caso però si soffre nel vedere un finale che aveva bisogno di più tempo: il pubblico deve accorgersi che le due linee narrative si sono ricongiunte. L'allungamento inoltre comunica al pubblico l'idea che la sequenza si stia concludendo.
Nella terza sequenza: interessante che la sequenza si apra con il particolare della mano che passa un oggetto misterioso al compagno, in questo modo alimentando un clima di mistero. La carrellata laterale permette di risparmiare una inquadratura, ma l'attacco di direzione sarebbe stato più agile se nella prima inquadratura il personaggio fosse stato lasciato uscire di campo. Anche in questo caso il finale non c'è. Si poteva concludere con l'uscita di campo del personaggio oppure con un CM in asse sul personaggio: il distanziamento comunica un senso di conclusione. (il gruppo ha utilizzato solo due inquadrature delle tre a disposizione).
Nella quarta sequenza: una semplice panoramica descrive l'uscita dello studente e permette al gruppo di realizzare un riuscito attacco sul movimento in campo/controcampo. L'ultimo attacco è realizzato nel rispetto della regola dei 180° e permette l'uscita di scena del secondo personaggio. Purtroppo anche in questo caso il finale ha un problema: il personaggio guarda in camera.