Lo scopo di questo esercizio è aiutare gli studenti a introiettare la denominazione e la forma delle diverse grandezze scalari. Gli studenti riprendono a casa o a scuola con il proprio cellulare la stessa persona con le seguenti grandezze scalari: PPP, PP, PM, PA, FI, CM (quindi 6 inquadrature), rispettando le seguenti regole:
- 5 secondi di durata per ogni grandezza scalare;
- centralità della figura;
- eliminare altri elementi presenti nel quadro.
Se il lavoro si svolge in classe possono formarsi coppie di lavoro in cui a turno uno studente riprende l'altro. I video vengono poi inviati al docente. Il docente la volta successiva li commenta sottolineando sia le positività che le criticità.
Gli "errori" più comuni che si riscontrano sono:
- l'"aria in testa" (headroom) eccessiva. Di per sé un eccesso di aria in testa non è un errore, ma invia un messaggio involontario: troppo vuoto sopra può comunicare un'idea di solitudine o di oppressione oppure può sacrificare l'attenzione da dedicare al personaggio. Insomma, il "vuoto" non è indifferente in una composizione: può diventare protagonista. E questo perché nella vita reale tendiamo ad escludere il vuoto dal nostro centro di attenzione, per cui essere costretti a prenderlo in considerazione ci turba;
- corpo non centrato. Naturalmente non si tratta di per sè di un errore. Semplicemente elementi dell'ambiente (o il vuoto) faranno concorrenza visiva alla figura;
- presenza di elementi distraenti. Si deve far notare che quando entra in campo un altro corpo (sia pure un disegno alle spalle, uno stipite proprio dietro alla testa, ecc.) viene alterato l'equilibrio compositivo, poiché l'attenzione è attratta dalla figura, ma anche dall'elemento "estraneo";
- lo squilibrio nella costruzione del Primo e del Primissimo piano. La linea degli occhi e quella della bocca devono essere centrali per le ragioni spiegate nel libro di testo;
- inclinazione del piano di ripresa. Le linee che dovrebbero risultare orizzontali, non solo tali. Anche in questo caso: non sempre è un errore. Si deve essere consapevoli però che una inquadratura inclinata è disturbante perché non corrisponde alla visione umana. Il cervello infatti "raddrizza" le immagini anche quando pieghiamo la testa.