VIDEOSAGGI e SITI della 5A, 2020-21

ITSOS Albe Steiner, Milano. Docenti: Michele Corsi, Cristian Grisi, Ilenia Paduano.



IL COLORE NEI FILM.

Autore: Christian Bianchi, sito personale.



LA REGOLA DEI TRE COLORI.

Autore: Leonardo Dondi, sito personale.


IL BLU NEL CINEMA.

Autrice: Francesca Gentile, sito personale.


OVERLAPPING.

Autrice: Gaia Iannone, versione in inglese del videosaggio, sito personale.



IL FAST CUTTING.

Autore: Tommaso Mayuri, sito personale.



LA SOGGETTIVA.

Autrice: Francesca Tessera, prezi di grafica, sito personale.




FASI DI LAVORAZIONE PRECEDENTI



ottobre 2020: Individuazione di titoli e sottotitoli per tre videosaggi

ACHILLI

 

1. TUTTO DA RIDERE. Mimica e movimenti nelle gag di Stanlio e Ollio. 

2. MOLTO VICINO. L'utilizzo del Primissimo Piano nel cinema. 

3. CINEMA CHE VOLA. Le riprese cinematografiche dall’elicottero. 

 

VIDEO ISPIRATORI:

https://youtu.be/pW6fAVNdS8Y

https://youtu.be/nCaM-JhkipE

 

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AMBROSI

 

1. ROPE MATCH. I tagli nascosti nel film "1917".

2. TRAPPOLE DELLA VISTA. Le prospettive forzate nella scenografia cinematografica.

3- FUORI DAL GRUPPO. Come il cinema riesce a mettere in evidenza il protagonista anche quando è con altri. 

 

VIDEO ISPIRATORI:

https://youtu.be/KyiqyVzD6ec

https://vimeo.com/96558506

 

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BIANCHI

 

1. (L'ARTE DEI COLORI)

2. IL SUONO DEL SET. La perdita del suono ambientale nei film doppiati.

3. ATTORI DIGITALI. I personaggi costruiti in 3D e la loro interazione con gli attori umani.

4. ALLA LUCE DEL SOLE. L'illuminazione nelle riprese in esterni.

 

VIDEO ISPIRATORI:

https://youtu.be/RKA3ir7SGC8

https://youtu.be/DJ8QNJ4UFKc

 

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BLATTI

 

1. LA DIFFERENZA TRA ZOOM E CARRELLATA NEL CINEMA.

2. AD OCCHI APERTI. L’inquadratura ravvicinata degli occhi nel cinema.

3. CINEMA DALL'ALTO. L’inquadratura dall’alto nei film.

 

VIDEO ISPIRATORI:

https://youtu.be/B8YTytmB2Go

https://youtu.be/DJ8QNJ4UFKc

 

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BOGNOT

 

1. AL CALAR DEL SOLE. Le scene dei film ambientate al tramonto.

2. L’AMORE CONTRO TUTTI. Come la storia di Romeo e Giulietta si ripete in molti film.

3. PASTA, PIZZA, MANDOLINO. Lo stereotipo dei personaggi italiani nei film statunitensi.  

 

VIDEO ISPIRATORI:

https://www.youtube.com/watch?v=dlcxwOuSbSs

https://youtu.be/ldizPDmm9eI

 

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CAPORIZZI

 

1. L’ABITO FA IL MONACO. Il costume eccentrico come caratterizzazione psicologica del personaggio.

2. SUONI VICINI, IMMAGINI LONTANE. Quando nel cinema i personaggi sono in campo lungo, ma i suoni in primo piano.

3. L'ATTORE NEGATO. Quando scelte di ripresa e montaggio permettono di fare a meno della recitazione.

 

VIDEO ISPIRATORI:

https://www.youtube.com/watch?v=5cBetzZMFjs ;

https://www.youtube.com/watch?v=uqT4jLT1yG0 e https://vimeo.com/48425421 ;

 

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CORALES

 

1. IL CONCETTO DI "MA". I tempi morti nei film di Miyazaki. 

2. L'AMORE SECONDO LO STUDIO GHIBLI.

2. QUANDO IL CINEMA INCONTRA LA PITTURA.

3. AMERICAN TEENS. Personaggi stereotipati dei film sulle scuole statunitensi. 

4. PLOT TWIST. La prefigurazione del colpo di scena. 

 

VIDEO ISPIRATORI

https://youtu.be/jzgfub120Pg

https://vimeo.com/35870502

 

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DONDI

 

1. BELLE DA MORIRE. Perchè le antagoniste al cinema sono sempre attraenti.

2. EMOZIONI A COLORI. Come il mood di una scena cinematografica è influenzato dal colore prevalente. 

3. SUL FILO DEL RASOIO. Strategie di costruzione della suspense.

 

https://youtu.be/TjuE2XML63s

https://youtu.be/wKCCbrcH4XE

https://youtu.be/iStPru_Egds

 

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GENTILE

 

1. BLU. L'uso del blu nel cinema. 

2. DOLLY ZOOM. 

3. DUEL. Le scene di combattimento al cinema. 

 

VIDEO ISPIRATORI:

https://youtu.be/oL0DseCrqfU

https://youtu.be/RKA3ir7SGC8

 

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GIANNOCCARI

 

1. IL SOGNO NEL CINEMA

2. AMBIENTI SOGGETTIVI. Le scenografie cinematografiche deformate da sogni, alcool, follia...

3. LA PANORAMICA.

4. PICTURE IN PICTURE. Le scene dei film in cui i personaggi guardano la TV.

 

VIDEO ISPIRATORI:

https://youtu.be/wKCCbrcH4XE

http://kogonada.com/portfolio/kubrick/one-point-perspective

 

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GRIMALDI

 

Idee:

1. LA SIMMETRIA FIGURATIVA NEL CINEMA DI KUBRICK.

2. LA SOGGETTIVA.

3. L'ANGOLAZIONE SUPINA NEI FILM.

 

VIDEO ISPIRATORI:

https://youtu.be/oL0DseCrqfU

https://youtu.be/iStPru_Egds

 

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IANNONE

 

1. L’OVERLAPPING. Quando nei film un evento è ripetuto più volte.

2. SENZA COLORE. Perché si girano ancora tanti film in bianco e nero? 

3. FUORI DAL CENTRO. La composizione decentrata dei film di Antonioni.

4. LE OMBRE PROIETTATE NEL CINEMA. 

 

VIDEO ISPIRATORI:

https://www.youtube.com/watch?v=7Su8oM6gb8A

https://www.youtube.com/watch?v=qB_HLm6PHLI&feature=emb_logo

https://www.youtube.com/watch?v=ldizPDmm9eI&feature=emb_logo

https://www.youtube.com/watch?v=DJ8QNJ4UFKc&feature=emb_logo

 

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IMPERATO

 

1. VI PRESENTO... Come i personaggi vengono introdotti nei film. 

2. RIPRESE IMPOSSIBILI. I movimenti di camera vorticosi dei film degli anni 2000. 

3. TEMPI SCONVOLTI. La rottura del tempo cronologico nei film degli anni Novanta.

 

VIDEO ISPIRATORI:

https://www.youtube.com/watch?v=I4XDvZKntpA

https://www.youtube.com/watch?v=77X3Lm1JfVM&feature=emb_logo

 

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LANDRELLI

 

1. ARCHITETTURA BURTON. Le tipiche scenografia nei film di Tim Burton

2. FLASHFORWARD. Le scene dei film che anticipano il futuro.

3. ANIMALI PERICOLOSI. Scene d`azione con animali inesistenti.

 

VIDEO ISPIRATORI:

"Espressioni in fumo.Come il fumo caratterizza i personaggi" di Elisa Santucci 

"Il tempo nel cinema" di Marina Torsa 

 

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LANTIERI

 

1. SUONI IMITATI. La realizzazione dei rumori nella fase di postproduzione. 

2. LA MUSICA D'ORCHESTRA NEI FILM.

3. CAMPI LUNGHISSIMI. L'utilizzo di riprese a grande distanza nel cinema. 

 

https://youtu.be/elAsKs4NNI8

https://youtu.be/Aadxlf-1JuU

https://youtu.be/jovC9vAaRyE

 

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MAYURI

 

1. FAST CUTTING. Il montaggio rapido dei film d'azione degli anni 2000.

2. LA DISSOLVENZA INCROCIATA. Storia, utilizzo, tipologie.

3. IL CAPPELLO NEL COSTUME CINEMATOGRAFICO.

 

VIDEO ISPIRATORI:

https://youtu.be/PlKfT-v38ms

https://youtu.be/77X3Lm1JfVM

https://youtu.be/7OB3279Vt8Y

https://youtu.be/bmThdLhqkEA

 

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PISU

 

1. MASCHERE DA PAURA. L'utilizzo della maschera nei film horror.

2. THRILLER/HORROR. Somiglianze e differenze.

3. CORPI STRAZIATI. Coltelli, asce e seghe elettriche all'opera nei film horror.

 

VIDEO ISPIRATORI:

https://youtu.be/ldizPDmm9eI

https://youtu.be/BzyV8_uSTHQ

 

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PONTELLO

 

1. A ME GLI OCCHI.  Il primissimo piano nel cinema.

2. CINEMA DEL SILENZIO. Uno sguardo ai film con pochi dialoghi e musica.  

3. LA GERARCHIA DEI PERSONAGGI NEI FILM. L’esempio di Titanic.

 

VIDEO ISPIRATORI:

https://youtu.be/TjuE2XML63s

https://youtu.be/swIa-9SkUEY

 

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TESSERA

 

1. LA SOGGETTIVA.

2. LA CACCA NEL CINEMA. 

3. LA MORTE NON VISTA. La rappresentazione figurata della morte nel cinema. 

4. IL CINEMA NEL BAGAGLIAIO. Le riprese cinematografiche realizzate dal retro delle auto.

 

VIDEO ISPIRATORI:

https://vimeo.com/143619334

https://youtu.be/BzyV8_uSTHQ

 

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ZEDDA

 

1. LOVING NEW YORK. La Grande Mela vista con gli occhi di Martin Scorsese e Woody Allen.

2. NERI DAL BUIO. La progressiva apparizione dei neri nel cinema degli anni Cinquanta.

3. TARANTINO AL PASSATO. Le citazioni di vecchi film nel cinema di Tarantino.

 

VIDEO ISPIRATORI:

https://youtu.be/RKA3ir7SGC8

https://youtu.be/BzyV8_uSTHQ


novembre 2020: Testi dei voice over e/o dei cartelli

ACHILLI

TUTTO DA RIDERE. Mimica e movimenti nelle gag di Stanlio e Ollio.

 

CARTELLI

Stanlio e Ollio interpretano con grande bravura una comicità fatta di mimica e gestualità.

La loro arte si basa su  una serie di movimenti, smorfie e gesti che sono molto caratteristici. 

Sia Ollio che Stanlio utilizzano le loro caratteristiche fisiche per costruire le gag che hanno tempi comici studiati  con grande precisione.

Ollio ha una presenza ingombrante, ma si comporta come se non l'avesse.

Ollio utilizza la sua mole solo per prevalere su Stanlio e  ha modi che vorrebbero essere sofisticati.

Le mani di Ollio si ritrovano spesso a sistemare dettagli del suo abbigliamento.

Stanlio apparentemente accetta la forte presenza dell’amico, ma in realtà ne sabota sempre i piani.

Stanlio ha una mimica stralunata, spesso messa a contrasto con situazioni critiche.

Stanlio è più trascurato di Ollio e non si cura delle apparenze.

In alcune gag il gesto comico viene esasperato con forzature per accrescere l’ilarità.

In generale nella coppia è come se Stanlio svolgesse il ruolo di un bambino e Ollio quello del genitore pedante.

In alcune gag i gesti comici dei due vengono esasperati con forzature che accrescono l’ilarità.

I contrasti  tra i due sono costruiti su dinamiche fisiche, tipiche del cinema muto.

La tipica conclusione di questi contrasti è lo sguardo che Ollio lancia in camera quando Stanlio ne ha combinate una delle sue.

Vi sono momenti di grande accordo tra i due, ad esempio quando danno vita a buffe pantomime.

Queste caratteristiche spiegano come mai, a cento anni di distanza dai loro film, Stanlio ed Ollio facciano ancora ridere.

 

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AMBROSI

ROPE MATCH. I tagli nascosti nel film "1917".

 

CARTELLI

Un film è formato da un susseguirsi di inquadrature separate tra loro.


Questo ad esempio è un attacco sul movimento.


Questo è un attacco di direzione.

Nel cinema si trova un’ampia gamma di attacchi, ma non sempre è facile accorgersi quando finisce un inquadratura e ne inizia un’altra.


Esiste un attacco creato proprio per essere totalmente invisibile chiamato “Rope Match”.


Il Rope Match è un attacco impercettibile allo spettatore, inventato nel film di Hitchcock “Rope”, da cui ha preso il nome.

Veniva utilizzato dai registi per permettere il cambio di bovina della cinepresa mantenendo l’illusione dell’unica inquadratura.


In realtà il Rope Match veniva usato anche agli albori del cinema, come una specie di trucco che consentiva di sostituire gli attori con dei fantocci.


Il Rope Match può essere diviso in più tipologie.


Il taglio sul nero: la cinepresa inquadra qualcosa di nero permettendo l’attacco con un altra inquadratura inizialmente nera.


Passaggio di oggetti in camera: davanti alla camera passa un oggetto ingombrante che permette l’attacco.


Camera fissa: l’inquadratura si fissa su un punto della messinscena per riprendere tempo dopo esattamente dallo stesso punto.


Il Rope Match viene principalmente utilizzato per unire più piani sequenza formando apparentemente una inquadratura senza tagli.


E’ il caso di 1917 di Sam Mendes.

 

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BLATTI

LA DIFFERENZA TRA ZOOM E CARRELLATA NEL CINEMA

 

VOICE OVER

Non devi essere un esperto di cinema per sapere cosa sia lo zoom. 

È un obiettivo che permette di avvicinarsi o allontanarsi da un soggetto senza spostarsi.

Questo è uno zoom.

E anche questo è uno zoom.

Questo invece sembra uno zoom, e invece è una carrellata.

Carrellata e zoom non sono la stessa cosa.

Mentre lo zoom è creato da una camera statica che cambia focale, la carrellata è prodotta da una camera che si muove avvicinandosi o allontanandosi dal soggetto.

Gli effetti sembrano uguali, ma non lo sono.

Uno zoom in si riconosce perché lo sfondo si ingrandisce, mentre nella carrellata avanti lo sfondo rimane invariato.

Alcuni ritengono che lo zoom sia poco naturale, al contrario della carrellata.

Con lo zoom infatti le relazioni tra i piani di profondità cambiano.

Quando si usa lo zoom in la distanza tra i piani va diminuendo. 

Con una carrellata avanti resta identica.

Sia la carrellata che lo zoom vengono usati in circostanze simili.

Ad esempio per far capire che il soggetto sta pensando intensamente a qualcosa...

... oppure per mettere in evidenza qualcosa...

... o per mostrarci l'ambiente circostante...

... o per comunicare inquietudine...

Spero che adesso possiate anche voi riconoscere uno zoom rispetto ad una carrellata!

 

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BOGNOT

AL CALAR DEL SOLE. Le scene dei film ambientate al tramonto.

 

VOICE OVER

Una scena al tramonto è molto emotiva, soprattutto quando i personaggi non vengono illuminati e rimangono in controluce.

In questo caso la mimica viene sacrificata per enfatizzare l’atmosfera luminosa e i sentimenti che ispira. 

Esistono due tipi di tramonti nel cinema: i tramonti caldi e quelli freddi.

I tramonti freddi hanno dei colori tendenti al viola, rosa e al blu.

Sono poco frequenti e non sono particolarmente emotivi. Hanno un ruolo sostanzialmente informativo: indicano che la scena si svolge a fine giornata. 

I tramonti caldi hanno dei colori tendenti al rosso, arancione e giallo.

Sono i più frequenti e sono quelli più evocativi.

I colori caldi richiamano la passione, l’intimità, sentimenti forti.

Il cielo al tramonto ha sempre incantato i nostri occhi per il suo aspetto fiabesco.

Anche i tramonti caldi possono indicare la fine di un capitolo, con la differenza che sono ottimisti, non a caso sono i più frequenti per il lieto fine dei film.

 

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CAPORIZZI

L’ABITO FA IL MONACO. Il costume eccentrico come caratterizzazione psicologica del personaggio.

 

CARTELLI

Il costume svolge un ruolo molto importante per caratterizzare il personaggio.

Il costume fornisce informazioni sulla psicologia del personaggio.

A volte il costume è un attributo estremamente vistoso, che salta all’occhio. 

E’ il caso del costume eccentrico.

Il costume eccentrico si differenzia dagli altri per colore, foggia, elementi incongrui.

Perché per vestire un personaggio, viene scelto un costume eccentrico?

Il costume eccentrico fa risaltare il personaggio rispetto agli altri.

Un costume eccentrico può aiutare a rivelare un lato nascosto del personaggio.

Per esempio in un carattere pacato può esserci qualcosa di folle.

Il costume può risultare eccentrico rispetto all'epoca in cui il film è ambientato.

Il costume eccentrico può sottolineare alcune caratteristiche psicologiche del personaggio.

Il costume eccentrico cattura l'attenzione nel cinema, esattamente come accade nella vita reale.

Il costume eccentrico, a differenza degli altri, non ha una verosimiglianza con la realtà.

Il costume eccentrico è quasi sempre indossato da personaggi principali, perché li mette in rilievo.

Il costume eccentrico in definitiva, è uno strumento di espressione potente nelle mani del costumista.

Per questo viene usato con molta attenzione e parsimonia.

 

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CORALES

IL CONCETTO DI "MA". I tempi morti nei film di Miyazaki. 

 

Ti è mai capitato vedere una sequenza dove non accade quasi nulla? E ti sei mai chiesto il perché?

Si chiamano tempi morti... e Miyazaki definisce questo momento di quiete, di monotonia con una parola giapponese... 

"Ma"... tradotto letteralmente come "silenzio" o "spazio vuoto".

L'utilizzo del "Ma" non è mai casuale. 

Miyazaki crea una pausa tra un'azione e l'altra, per dare il senso del tempo e dello spazio. 

A volte "Ma" è un modo per introdurre l'ambientazione o esplorare un mondo sconosciuto... 

"Ma" può enfatizzare un lungo viaggio o semplicemente accompagnare il protagonista nel suo breve percorso... 

"Ma" può aiutare il pubblico a immedesimarsi nei personaggi, a provare più empatia e a comprendere i loro sentimenti... 

... oppure può creare tensione, per quel che sta per accadere... 

In conclusione, "Ma" dà al pubblico il tempo di respirare, il momento di ammirare la parte puramente visiva del film...

... e soprattutto esorta a riempire quegli spazi vuoti con qualcosa di proprio. 

Perciò la prossima volta che vedi una scena di tempo morto, prova ad osservare i piccoli dettagli o semplicemente a godere l'atmosfera creata dal regista... 

... magari potresti trovare qualcosa di straordinario. 

 

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GIANNOCCARI

IL SOGNO NEL CINEMA

 

CARTELLI

La rappresentazione dei sogni nel cinema è ben diversa da quella reale.

Nella realtà il sogno appare estremamente disordinato, mentre nel cinema viene rappresentato in maniera più chiara e coerente con la narrazione.

L’idea di caos, tipica del sogno reale, viene ricreata sullo schermo attraverso particolari effetti visivi.

Al cinema il sogno è una rappresentazione figurativa del subconscio e come tale è utile per mostrare i lati nascosti di un personaggio...

... può mostrare le sue paure, i suoi desideri, i suoi ricordi...

Spesso il sogno è rappresentato attraverso scene spettacolari, in cui le ambientazioni sono surreali e i personaggi stravaganti.

Sogno e realtà possono essere mescolate fra loro per confondere lo spettatore, suscitando curiosità o un senso di straniamento.

Ma prima o poi il sogno svanisce per fare spazio alla realtà...

 

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GRIMALDI

LA SIMMETRIA FIGURATIVA NEL CINEMA DI KUBRICK

 

CARTELLI

I registi possono fare diverse scelte rispetto alle composizioni. 

Esistono composizioni centrate, sbilanciate, decentrate, lineari...

Ma ci sono alcuni autori che preferiscono composizioni perfettamente simmetriche: tra questi Stanley Kubrick.

Nei suoi film sia che si tratti di oggetti, di persone o di ambienti, l’ordine delle cose è sempre perfetto e coerente.

Kubrick pone lo spettatore in uno stato quasi di contemplazione della scena, come di fronte a un’opera d’arte rinascimentale. 

Kubrick affascina lo spettatore che inconsapevolmente viene rapito da seducenti giochi geometrici.

In diversi film di Kubrick la simmetria rafforza ambientazioni che comunicano un’idea di oppressione e di gabbia, grazie anche all’incombente presenza dei soffitti.

In altri film linee e simmetrie finiscono per rappresentare la divisione tra civiltà e barbarie, tra caos e ordine. 

Nei film di Kubrick troviamo inoltre molti tunnel, corridoi e soglie, anche essi caratterizzati da una particolare simmetria.

La simmetria compositiva è un elemento importante dello stile di Kubrick, uno stile freddo, rigoroso, meticoloso.

 

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IANNONE

L’OVERLAPPING. Quando nei film un evento è ripetuto più volte.

 

CARTELLI

Overlapping è quando in un film una azione o una sua parte vengono ripetute più volte.

L'azione viene ripetuta di solito da diversi punti di vista...

... anche se a volte il punto di vista è lo stesso.

L’overlapping è usato per sottolineare un'azione che altrimenti non sarebbe stata notata. 

L’overlapping dà al pubblico il tempo di provare l'emozione provocata da una certa azione.

Per esempio negli action movie l'overlapping permette al pubblico di godere appieno di esplosioni, salti acrobatici, combattimenti... 

Anche il ralenti permette di sottolineare un'azione...

Rispetto al ralenti però l'overapping permette di riprendere da diversi punti di vista e dunque di offrire una visione d'insieme dell'evento.

L'overlapping può anche aggiungersi al ralenti per sottolineare ancora di più le caratteristiche dell'azione.

L'overlapping è un antico strumento del linguaggio cinematografico. Uno dei primi a utilizzarlo fu Ėjzenštejn ne "La corazzata Potemkin".

L'overlapping è stato ripreso negli anni Sessanta, quando il linguaggio cinematografico subì una grande trasformazione.

Ma è con il cinema degli anni Duemila che l'overlapping è stato pienamente utilizzato anche dal cinema commerciale.

 

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IMPERATO

VI PRESENTO... Come i personaggi vengono introdotti nei film. 

 

CARTELLI

La maniera con cui viene introdotto un personaggio, nel bene e nel male, può influenzare il nostro giudizio per il resto del film.

Vi sono diversi modi di introdurre un personaggio.

La più classica introduzione è un'inquadratura che prima mostra il personaggio nel contesto ambientale e poi stringe su un piano ravvicinato. 

Vi sono modi più creativi. Ad esempio con il personaggio che si avvicina sempre più verso lo camera. Una specie di rivelazione che accresce la tensione.

Pensiamo a Henry V; a Silva in Skyfall o al Dracula del ’58…

ma come esempio ho scelto Sharif Ali in Lawrence of Arabia.

Il personaggio può anche essere introdotto a parti. Vediamo varie parti del suo corpo, dei suoi vestiti, delle sue attività… tutto ma non il viso. È una modalità che può creare curiosità oppure ansia. 

Pensiamo a Patton, a Patrick Bateman in American psycho, a Indiana Jones… Tuttavia come esempio ho scelto Jesus in Il grande Lebowsky.

A volte un personaggio può essere introdotto da un singolo momento, una azione che rappresenta perfettamente la sua essenza.

Come Jack Sparrow, un fiero pirata sopra la nave che affonda … oppure Renton in Trainspotting che corre come un pazzo rischiando di farsi investire… o Alex in Arancia Meccanica che sorseggia il suo Moloko Plus.

Un esempio perfetto è l’introduzione di Tucco in “Il buono Il brutto e Il cattivo”.

Qualunque sia la modalità l’introduzione del personaggio deve servire a metterlo in evidenza. Il pubblico deve capire che diventerà una presenza importante.

 

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LANDRELLI

ARCHITETTURA BURTON. Le tipiche scenografia nei film di Tim Burton

 

CARTELLI

Tim Burton ha uno stile inconfondibile. E l'elemento principale di questo stile sono le sue scelte scenografiche.

La scenografia è l’insieme degli elementi visibili sulla scena ad esclusione dei personaggi. 

Le scenografie di Tim Burton giocano tra realtà e fantasia. 

Una realtà spesso poco attraente...

... e una fantasia scoppiettante e variegata.

La sua fantasia si nutre di due atmosfere: il dark e il fiabesco. 

Ambientazioni fiabesche...

e ambientazioni dark...

... che spesso si mescolano in un unico scenario.

Le sue scenografie offrono una gran varietà di colori, da quelli più cupi a quelli più vivaci. 

Le ambientazioni non solo sono coerenti con le storie raccontate...

... ma ci parlano dei personaggi più dei dialoghi e delle azioni...

... sono una parte viva della storia, elementi di uno stile inimitabile.

 

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MAYURI

FAST CUTTING. Il montaggio rapido dei film d'azione degli anni 2000

 

CARTELLI/VOICE OVER

Tra una inquadratura è l'altra c'è sempre un taglio.

Se il numero di tagli, cioè di inquadrature, è molto alto, il ritmo aumenta. 

Quando il ritmo aumenta si induce nello spettatore una sensazione di crescente agitazione.

Il cambio di inquadratura impressiona l’occhio dello spettatore perché si modificano all'improvviso composizione e luminosità.

Il cambio di inquadratura diventa simile a una sorta di battuta in musica.

Per questo spesso si fanno coincidere battuta musicale e cambio di inquadratura.

Quando una sequenza si fa più concitata, di solito il numero di tagli aumenta. Cioè aumenta il ritmo.

Vi sono film che hanno un numero altissimo di tagli. Questo stile di montaggio è chiamato fast cutting.

 

CARTELLI

Nei film che adottano il fast cutting ci sono centinaia di inquadrature al di sotto dei tre secondi di durata.

Il fast cutting serve per trasmettere sensazioni di forte ansia, energia o caos.

Le inquadrature sono così brevi che il pubblico non è in grado di leggerle. Però è colpito dal numero di cambi. 

Come essere investiti da una serie di bagliori.

 

VOICE OVER 

Il fast cutting è utilizzato nei film di Hollywood dagli anni Novanta.

Nella storia del cinema vi sono stati vari momenti in cui si è adottato un ritmo ultraveloce.

 

CARTELLI

Gli impressionisti francesi usavano un ritmo molto veloce in alcune sequenze di suspense.

Il regista russo Eisenstein utilizzava un ritmo ultraveloce lungo tutti i suoi primi film.

Anche Hitchcock ha usato a volte un montaggio ultraveloce.

 

VOICE OVER

In definitiva il fast cutting non è una invenzione moderna, ma uno strumento che è sempre stato a disposizione del linguaggio cinematografico e che in alcuni momenti viene utilizzato in maggior misura.

 

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PISU

MASCHERE DA PAURA. L'utilizzo della maschera nei film horror

 

CARTELLI

Le maschere sono presenti in film di diverso genere. 

Le maschere suscitano inquietudine o divertimento. Ma nei film horror generano paura.

Per questo sono molto presenti nel genere. 

La maschera può suscitare paura, perché non si sa chi la indossa.

L'ignoto provoca una sensazione di smarrimento nello spettatore.

Se la maschera è già di per sé cupa o grottesca, aumenta la pericolosità di chi la indossa.

L'immagine di una maschera terrificante rimane impressa più a lungo rispetto ad un semplice volto.

Quando la maschera è semplice, inespressiva, provoca un senso di inquietudine.

Spesso i personaggi mascherati sono accompagnati da una certa fissità gestuale.

Come se fossero esseri inanimati che improvvisamente stanno riacquistando vita. 

La maschera nasconde la mimica del volto di chi la indossa. 

La mimica è fondamentale per comunicare. 

Quindi nasconderla è come negare a chi vede la possibilità di capire cosa sta pensando.

La maschera dunque suscita paura perché nasconde, come la notte, come il buio.

Per questo la maschera è un simbolo nel genere horror. 

 

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TESSERA

LA SOGGETTIVA

 

VOICE OVER

Nei film la soggettiva serve a comunicare che ciò che si sta guardando è il punto di vista del personaggio.

La tipica soggettiva si ottiene montando il piano ravvicinato di un soggetto che osserva qualcosa fuori campo, che chiameremo "oggetto".

Lo sguardo del soggetto é fisso verso una certa direzione, in modo che lo spettatore possa domandarsi cosa stia guardando...

... poi viene inquadrato quel che sta guardando.

Quel che viene guardato dev'essere inquadrato con una angolazione coerente con lo sguardo del soggetto.

La soggettiva però di solito non si limita a queste due inquadrature. È uno schema che può divenire molto complesso.

Spesso, dopo aver inquadrato l’oggetto, viene montato un piano di ritorno sul soggetto, che può distogliere lo sguardo o reagire.

La grandezza scalare del piano di ritorno è spesso diversa da quella iniziale. Se il soggetto è rimasto molto colpito da quello che ha visto, di solito l'inquadratura è più stretta.

L’oggetto solitamente è ripreso con una grandezza scalare coerente con la distanza che lo separa dal personaggio...

... se però il soggetto è rimasto molto colpito da quel che ha visto, l'oggetto potrebbe essere riproposto in versione ingrandita.

A volte accade che prima venga proposto l’oggetto per poi scoprire che è osservato da qualcuno. Si chiama soggettiva retroattiva.

I tempi di taglio nella soggettiva hanno una certa rilevanza. Non è indifferente quanti fotogrammi di fissità dello sguardo del soggetto vengono lasciati. Se sono molti si comunica l'idea che è stato molto colpito da quel che ha visto. Inoltre la curiosità del pubblico aumenta.

Solo i personaggi principali di un film, in generale, hanno diritto alla soggettiva. Accordare una soggettiva ad un personaggio secondario porta ad una immediata crescita della sua importanza.

 

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ZEDDA

LOVING NEW YORK. La Grande Mela vista con gli occhi di Martin Scorsese e Woody Allen

 

CARTELLI

Ciò che accomuna Woody Allen e Martin Scorsese è che sono nati a New York, anche se in zone e ceti sociali differenti. 

Sia Allen che Scorsese hanno girato molti film a New York.

New York nei loro film non è una semplice ambientazione: è quasi una protagonista. 

Martin Scorsese nacque nel Queens, uno dei quartieri di New York. "Quando si è stati allevati a Little Italy - ha dichiarato Scorsese - che cosa diventare, se non gangster o prete? Ora, io non potevo essere né uno né l’altro."

La New York che Scorsese ha rappresentato nei suoi film degli anni Settanta è cupa, disordinata. 

Scorsese ha mostrato il lato amaro della città. Come New York mastica e sputa i settori più a basso reddito o emarginati.

Woody Allen nacque a Brooklyn, New York. In uno dei suoi film Allen fa dire a un personaggio: "New York era la sua città, e lo sarebbe sempre stata."

La New York di Woody Allen è rilassata e romantica, anche nei suoi film degli anni Settanta.

Le riprese di Allen sono molto “leggere” e a differenza di Scorsese, più “luminose”.

Allen si concentra su scorci poco conosciuti, luoghi un po' sconosciuti, ma in qualche modo pittoreschi, umani. 

Sia in Scorsese che in Allen gli abitanti sono parte integrante del paesaggio. Nervosi e perdenti quelli di Scorsese. Nevrotici e intellettuali quelli di Allen.

New York è la location più popolare al mondo. Certo questo è merito anche di Allen e Scorsese, pur con le loro differenze.