Normalmente in quinta si realizza una videotesina (parte laboratoriale), e si svolge il programma di storia del cinema (parte teorica). Quest'anno ci saranno dei cambiamenti. Sul secondo potete influire, sul primo no.
La proposta, per la parte teorica, è di non studiare la storia del cinema (quindi delle conoscenze), ma concentrarsi sull'acquisizione di competenze. Uno può conoscere a memoria molte ricette culinarie, ma non avere le competenze per cucinarne nemmeno una. All'esame di stato gli studenti non saranno interrogati su cose che gli studenti hanno imparato a memoria, ma su quello che hanno imparato ad analizzare. Studiando storia del cinema si chiederebbe loro di un certo film o momento storico (l'invenzione dei Lumiere, ad esempio). Con il percorso proposto invece sarà ad esempio mostrato qualcosa che lo studente non ha mai visto, ma del quale dovrebbe però saper riconoscere lo stile, il modello narrativo, la visione del mondo. Questi elementi dipendono dagli autori e dal contesto storico-culturale. Si deve riuscire a riconoscere in un film la stessa mano (o influenza) che si è vista in azione in altri film.
Il percorso quindi intende rafforzare le competenze degli studenti nel riconoscimento dello stile, dei modelli narrativi e della visione del mondo (cosa è lo stile, cosa è il modello narrativo, cosa è la visione del mondo, approfondire la prossima volta) di un autore (cos'è un autore, non è solo il regista), riconoscendolo in diverse opere, anche nell'influenza che può avere esercitato su altri. Diversi autori possono avere questi elementi in comune perché hanno dato vita ad uno stesso movimento o perchè condividono lo stesso contesto storico-culturale.
L'anno scorso si è già visto come i generi, nei loro elementi narrativi comuni, siano influenzati dal contesto storico-culturale. Ma la mano di un autore non è riconoscibile. La loro forza infatti sta tutta nel sembrare molto simili. Quindi è chiaro che questo percorso riguarda film che non sono totalmente dentro la logica di genere.
In poche parole entro la fine dell'anno, vedendo un film sconosciuto, gli studenti dovrebbero saper individuarne lo stile, il modello narrativo e la visione del mondo, indicando anche le eventuali connessioni con altre opere.
Per questo diventa relativamente indifferente quali autori o quali film si affronteranno, perché quel che conta è il metodo che si utilizzerà per analizzarne stile, modello narrativo, visione del mondo.
Il percorso è sperimentale e inedito anche per il docente. Per questo gli studenti dovranno attivamente intervenire anche criticamente, anche verso il docente, per aggiustare il tiro. A fine anno la sua efficacia verrà confrontata con le altre classi che probabilmente seguiranno invece il percorso classico.
Gli studenti devono decidere se sono disponibili a far da cavie. La proposta viene accettata. Commenti: "molto stimolante", "mi sembra più difficile dell'altro, però ci sto", "meglio che fare storia del cinema, di sicuro", "mi intriga", "chissà se ci riusciamo, però".