LA TESSITURA NARRATIVA


La tessitura è uno dei procedimenti, insieme a esposizione (presentazione, selezione, collocazione), progressione e strutturazione che sovrintendono all'intreccio di una narrazione audiovisiva fiction che prende forma nella sceneggiatura: si occupa della gestione della relazione tra le diverse storie presenti in un solo racconto. L'intreccio consiste nella dislocazione del materiale narrativo (eventi, personaggi, ambientazione), a partire da uno o più story concept e conformemente alle scelte di configurazione (punto di vista, tono, densità), lungo tutto l’arco del film. Il tema della tessitura narrativa è affrontato alle pagine 86-91 del libro Il linguaggio cinematografico



In "Crimini e misfatti" ("Crimes and Misdemeanors", r. di Woody Allen, 1989, USA) si alternano continuamente due linee narrative di pari importanza: nella prima, un documentarista squattrinato è costretto a realizzare un film agiografico su un produttore che in realtà disprezza, mentre nella seconda un famoso chirurgo fa uccidere l’amante per liberarsene. Le due storie mantengono toni completamente diversi: ironico la prima, tragico la seconda. Solo alla fine si fondono, nel corso di un evento al quale partecipano tutti i protagonisti e che ha sostanzialmente un tono dolente e lirico.



La serie televisiva "The Wire" (ideata da David Simon, 2002- 2008, USA) è ambientata nella città di Baltimora. Si alternano due linee narrative: la prima riguarda il mondo legale e vede agire poliziotti, tribunali, politici, ecc.; la seconda il mondo della criminalità legato soprattutto alla droga. Di questi mondi vengono esplorate le dinamiche interne e i diversi piani: dai capi agli esecutori. È dunque una serie con molti personaggi, ad alcuni dei quali sono dedicate storie secondarie specifiche sulla loro vita privata. Non vi è una storia verticale per puntata, ma per stagione, dedicata a un’indagine particolare (il traffico di droga, i commerci illegali del porto, ecc.). Questa modalità di tessitura ha consentito alla serie di costruire, alla fine di cinque stagioni, un affresco di grande complessità sulla vita delle metropoli statunitensi, mostrando come ogni ambito politico-sociale sia intimamente connesso agli altri.



"Ossessione" (r. di Luchino Visconti, 1943, IT) narra la storia del vagabondo Gino, che, assunto dal proprietario di una trattoria, diviene presto l’amante della moglie, Giovanna. I due decidono di fuggire, ma quando lei rinuncia, lui se ne va. In un’altra città Gino fa amicizia con un girovago che si fa chiamare lo Spagnolo. Tempo dopo incontra per caso Giovanna, che lo persuade a tornare insieme e a uccidere il marito. Dopo l’assassinio, lo Spagnolo passa per la trattoria per convincere Gino a tornare a viaggiare con lui, ricevendo un rifiuto; lo Spagnolo gli manifesta allora la sua delusione e il sospetto su come abbia fatto fortuna. Gino, già tormentato dai sensi di colpa, lo colpisce. I due eventi in cui è presente lo Spagnolo occupano solo pochi minuti della narrazione e costituiscono una storia secondaria, al pari di una successiva, che racconta la breve relazione di Gino con un’altra donna. La prima storia secondaria però è portatrice di due sottotesti. Il primo allude all’omosessualità: emerge dal fastidio con cui lo Spagnolo ascolta le pene d’amore dell’amico e dal tempo in cui sosta a guardarlo prima di dormire nello stesso letto. La seconda è politica: il soprannome dell’uomo richiama la Guerra civile spagnola, evento spartiacque dell’Europa del periodo; il gesto con cui si conoscono (lo Spagnolo paga il biglietto del treno a Gino) sottolinea la solidarietà proletaria; l’accusa mossa a Gino di rinunciare alla libertà è un riferimento alla libertà politica. Il film, prodotto durante il fascismo, fu prima censurato, poi ritirato e infine distrutto: si salvò solo la copia in possesso del regista.


In "JFK" (r. di Oliver Stone, 1991, USA) la storia principale racconta dell'indagine svolta dal procuratore Jim Garrison per scoprire i mandanti dell'assassinio di Kennedy. La storia secondaria è dedicata alla relazione sempre più delicata tra il protagonista e la moglie.



"Mo' Better Blues" (r. di Spike Lee, 1990, USA) racconta la storia del trombettista Bleek che costituisce la storia principale. In vari momenti questo si interseca con la storia del suo rapporto con l'amico Giant (storia secondaria).



Ne "Il buono, il brutto e il cattivo" (r. di Sergio Leone, 1966, Italia) tre personaggi seguono le tracce di un bottino nascosto. Le loro storyline si separano e si fondono diverse volte.